
Old Pal
Un “vecchio amico” rispolverato dalle opere del suo ideatore, il bartender Harry MacElhone, proprietraio dell’Harry’s New York Bar di Parigi. Una versione del Boulevardier tendenzialmente più dry.
- Scheda
- Storia
- Note
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti in un Mixing glass ben freddo, stirra con ghiaccio a cubetti e filtra nel bicchiere di servizio ricolmo di ghiaccio. Infine, sprizza il twist di limone.
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Indice
Un “vecchio amico”
Un drink creato da Harry MacElhone all’Harry’s New York Bar di Parigi nel secondo ventennio del XX secolo. Ad ispirarlo fu la famosa e carismatica figura di William “Sparrow” Robertson, inviato sportivo nella capitale francese per il New York Herald. Tanto era rinomato Robertson, specialmente come frequentatore di locali notturni, che MacElhone lo citerà sull’edizione del 1927 del suo Barflies and Cocktails, appellandolo appunto “Old pal”, traducibile come “vecchio amico”, formula con cui lo stesso Robertson era solito rivolgersi a chiunque, sia per le conoscenze di vecchia data, sia per le più recenti, spesso avvenute nel corso di una singola sera al bancone del locale parigino.
La ricetta del drink è riportata composta di “1/3 Canadian Club, 1/3 Eyetalian Vermouth [sic] and 1/3 Campari”, mostrando una struttura decisamente identica a quella di un altro drink divenuto famoso fra le mura del bar di MacElhone, il Boulevardier. Solo a partire dall’edizione del 1930 del ABC of Mixing Cocktail del Bartender Scozzese, il vermouth dry francese andrà a sostituire la versione dolce italiana. Per quanto riguarda l’indicazione sull’utilizzo del Canadian Club, è ipotizzabile pensare che in pieno Proibizionismo statunitense l’etichetta canadese fosse l’alternativa più convincente al rye whiskey americano, fuori produzione come tutti i distillati yankee a partire dal 1919.
La struttura
L’Old Pal è una rivisitazione sul concetto di Negroni, molto meno conosciuta del Boulevardier. La differenza sostanziale con quest’ultimo cocktail è nella tipologia del vermouth: dolce e rosso per il Boulevardier, bianco e dry per l’Old Pal. Se trovi che il Boulevardier rimanga alla lunga un po’ stucchevole, vista la combinazione di vermouth dolce e whiskey americano, ti suggerisco di dare una possibilità all’Old Pal: qui, le note morbide di cereali del whiskey si sposano alla perfezione con quelle secche, ossidate e floreali del vermouth dry, il tutto bilanciato dalla componente amara del bitter. Un bere decisamente più secco rispetto ad un Boulevardier, ma capace di affascinarci con la sua complessità ad ogni singolo sorso.
La canonizzazione IBA
Il drink venne inserito nel 1961 nella prima lista IBA per venire sistematicamente escluso nelle rielaborazioni successive.
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Punti di vista
Spesso è possibile trovare versioni dell’Old Pal con proporzioni differenti fra gli ingredienti: a volte il whiskey occupa metà della ricetta, lasciando la rimanente parte equamente divisa fra vermouth dry e Campari; altre volte, whiskey e campari sono dosati nelle medesime quantità, con l’aggiunta di 10 – 15 ml di vermouth dry a ribilanciare il profilo aromatico del drink.
Due strade
In passato l’Old Pal era miscelato con Canadian Club. Oggi Bourbon o Rye donano profili aromatici diversi e molto interessanti, degni di studio per trovare la giusta combinazione fra gli ingredienti.
Bicchiere o coppetta?
Nel primo caso il drink si diluirà piano piano diventando più fresco e leggero, come per un Negroni per intenderci, nel secondo caso no.