Boulevardier
Fra le pagine di un mensile e quelle di un ricettario, troviamo traccia del Boulevardier, il Negroni parigino a base di Whiskey Americano. Potente e morbido, negli ultimi anni il suo cammino è stato coronato dall’inserimento nella codifica IBA.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti in un mixing glass ben freddo, stirra con ghiaccio a cubetti e filtra in un tumbler ben freddo ricolmo di ghiaccio, possibilmente un chunk. Infine, sprizza il twist di arancia.
Info
Famiglia
Tipologia
Creatore
Periodo storico
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Indice
La rivista Boulevardier
Erskinne Gwynne è un espatriato americano a Parigi che a partire dal 1927 e fino al 1932 pubblicò la rivista mensile The Boulevardier (una sorta di The Newyorker parigino), “il magazine che è letto prima, durante e dopo i cocktails” come scrive nel libro del 1927 l’altro espatriato, scozzese questa volta, Harry MacElhone, proprietario dell’Harry’s New York Bar a Parigi.
Cosa significa Boulevardier?
Un “boulevardier“, in una traduzione liberale, è un uomo sofisticato e cosmopolita che vive in città, gusta cocktail raffinati come e frequenta locali alla moda situati lungo i pittoreschi boulevard parigini.
Mosche (Barflies) e bevande miscelate
È del 1927 anche la prima menzione a stampa del Boulevardier, su Barflies and Cocktails proprio di MacElhone, che per la prima volta nella storia della editoria dedicata alla miscelazione riserva una intera sezione del libro ai cocktail preferiti (o inventati) dai propri avventori: Cocktail Round Town. Proprio fra queste pagine compare il Boulevardier e la ricetta viene riportata come composta in parti uguali di Bitter rosso, Italian Vermouth e Bourbon Whisky, decisamente diversa da quella che ai nostri giorni siamo soliti miscelare. Per il fatto di comparire in questa specifica sezione dell’opera di MacElhone si ritiene che l’effettiva paternità del drink spetti proprio allo scrittore statunitense piuttosto che al proprietario dell’Harry’s New York Bar di Parigi.
Ted Haig e il Boulevardier
La tendenza a preparare un Boulevardier con una quantità maggiore di Whiskey rispetto al Bitter rosso ed al Vermouth sembra essere una modifica apporta per primo da Ted Haigh, autore nel 2009 di Vintage Spirits and Forgotten Cocktails, la prima opera a rispolverare il Boulevardier ai palati contemporanei.
Struttura e canonizzazione IBA
Entrato nella codifica IBA del 2020, da qualche anno a questa parte il Boulevardier si è ritagliato una fetta di pubblico specifica, quella degli amanti della struttura del Negroni (e di quella di Manhattan) ma che in questo caso viene ingentilita dalle note morbide e di cereali dei Whiskey americani.
Indice
Boulevardier on the rocks?
Se provi a digitare su “Google immagini” Boulevardier, metà dei risultati saranno cocktail in coppetta e l’altra metà serviti on the rocks.
Io, personalmente, lo preferisco on the rocks perché assimilo il cocktail ad un Negroni, ma anche servito in coppetta (come per esempio suggerisce IBA) non è assolutamente un errore.
Il bilanciamento del Boulevardier
Io sposo Ted Haig e una maggiore quantità dei Whiskey americano, ma liberi di ribilanciare il cocktail a vostro piacimento.
Il Whiskey del Boulevardier
Se utilizzi Bourbon il tuo Boulevardier sarà più morbido rispetto a se utilizzi un Rye, dove il risultato è un cocktai più spigoloso e potente.