La Viña

L’America scopre gli amari

Il drink è stato elaborato da Alex Day al Death & Co. di New York nel 2009, in un periodo storico nella miscelazione statunitense caratterizzato dalla scoperta dei prodotti della liquoristica italiana.

Ho citato già altre ricette che possiamo fare rientrare in quella temperie di rinnovato interesse per gli amari della nostra tradizione che ha attraversato gli Stati Uniti, come il Black Manhattan, l’Art of Choke ed il Paper Plane.

Proprio quest’ultimo ha indubbiamente delle responsabilità nella creazione del La Viña, in virtù del fatto di aver fatto conoscere ed apprezzare l’Amaro Quintessentia Nonino ai bartender americani.

La struttura del La Viña Cocktail

La Viña prende le mosse dalla struttura più che consolidata di un drink che negli ultimi anni ha goduto di una rinnovata visibilità, il Boulevardier.

Il Rye Whiskey si prende la parte portante della miscela, ma il Bitter rosso della ricetta di Harry MacElhone è sostituito dagli elementi botanici ed erbacei dell’Amaro Quintessentia Nonino, conferendo al La Viña una dimensione aromatica più profonda e persistente. A chiudere l’esperienza della bevuta intervengono sia l’apporto agrumato dell’Orange Bitters, sia la morbida dolcezza dello Sherry, che sostituisce il vermouth nella ricetta del Boulevardier.

Una proposta per un cliente che voglia un’esperienza decisa ma equilibrata.