Grappa Sour

La via più facile

Esattamente come David Wondrich riporta nel suo libro Imbibe!, se a metà Ottocento il modo più rapido per verificare la tenuta di un prodotto alcolico in una bevanda miscelata era quello di provarlo all’interno di un Old Fashioned, oggi è più comune testarne l’efficacia in un Sour. Quale migliore combinazione potrebbe valorizzare al meglio la grappa nostrana se non il connubio di limone, zucchero e albume d’uovo?

Il momento della verità

Devo ammettere che sono sempre stato un convinto fautore della grappa utilizzata in miscelazione. Le mie prime sperimentazioni però prevedevano il suo inserimento come “taglio” all’interno di una ricetta, ovvero in una dose inferiore rispetto all’alcolico di riferimento del drink, per conferire la sua decisa aromaticità in maniera discreta e bilanciata. Oggi, invece, sento l’esigenza di rendere la dovuta dignità alla “Cenerentola dei distillati”, così considerata in virtù della sua povera materia prima.

Ed esattamente come pensavo, il Grappa Sour regge! Le marcate note di vinaccia e la secchezza del distillato vengono alleggerite dal bilanciamento dolce/acido del limone e dello zucchero. L’irruente nota alcolica che caratterizza la grappa passa in seconda piano, mentre la sua aromaticità viene impreziosita dalle leggere e fresche note dell’agrume e degli olii essenziali della sua buccia. L’albume d’uovo, infine, smorza la spigolosità insita nel distillato, ammorbidendo la bevuta fin dal primo sorso.

Chi ha inventato il Grappa Sour?

Certamente non io, è possibile trovarne in rete diverse versioni e menzioni.