
Corpse Reviver #2
Dobbiamo creditare ad Harry Craddock lo svecchiamento di una categoria di drink molto antica ed eterogenea. Per merito del suo estro, oggi il Corpse Reviver #2 è una delle più riuscite alchimie della miscelazione.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti e filtra in una coppetta ghiacciata. Infine, sprizza il twist di limone.
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Indice
L’estro di Harry Craddock
Come già accennato nella scheda dedicata al Corpse Reviver #1, esistono tantissimi drink con questo nome, tutti rinomati “pick-me-up”, “hair of the dog” o “eye-opener”, ovvero rimedi per i postumi della sbronza della nottata precedente. Se volessi fare quindi una cernita di tutte le ricette identificabili con il nome di Corpse Reviver dovrei armarmi di pazienza e cominciare a scartabellare libri e giornali di quasi due secoli fa.
Quello che ci viene in aiuto sul Corpse Reviver #2 è che la versione presentata da Harry Craddock sul The Savoy Cocktail Book del 1930 è così tanto perfetta nel suo equilibrio da avere mandato nel dimenticatoio tutte le altre varianti del drink con lo stesso nome. Frank Meier, accreditato creatore del Corpse Reviver #1, ne pubblica la ricetta nel suo The Artistry of Mixing Drinks del 1936, che rimarrà a disposizione solo dei topi da biblioteca interessati alla storia della miscelazione.
La struttura
Sul libro di Ted Haigh Vintage Spirits and Forgotten Cocktails del 2009 non si lascia scampo all’improvvisazione: nell’affrontare il Corpse Reviver #2 di Craddock precisa che il drink deve essere esattamente misurato nella quantità dei suoi ingredienti per permettergli di esprimere la propria magia e che cocktail come questo, e pochi altri, ci mostrano come alcuni dei barman più grandi del passato fossero dei delicati alchimisti di sapori.
Il bilanciamento perfetto del Corpse Reviver #2 risiede nelle note botaniche del Gin che vanno ad integrarsi perfettamente in quelle amare della china, nell’acidità del limone che si sposa senza esitazione con l’aromaticità dell’assenzio, il tutto con un sottofondo dolce e di arancia delle Triple Sec.
La canonizzazione IBA del Corpse Reviver #2
Con la codifica del 2020 il drink è entrato all’interno della lista IBA nella categoria dei Contemporary Classic, andando a mio parere finalmente ad integrare un pezzo di storia della miscelazione che meritava il proprio posto nell’elenco dei grandi classici. Nella rielaborazione del 2024, il Corpse Reviver #2 è stato riconfermato fra i classici di IBA.
Indice
La China
Il drink nasce con il vino aromatizzato alla china, il Kina Lillet, oggi non più in produzione e sostituito da molti con il vino aromatizzato Lillet Blanc, che però manca della complessità della China. Oggi esistono in commercio alcuni aperitivi di vino alla china, o in alternativa potresti pensare di tagliare in parti uguali (o a secondo del tuo gusto) un Americano bianco come quello di Cocchi con del liquore di china.
Shake o Stir?
Puoi provare a realizzare il Corpse Reviver #2 utilizzando la tecnica Stir: il drink raggiungerà una temperatura più elevata, ma l’aroma risulterà più intenso.
Il drink blu
Ne esiste anche la variante contemporanea che sfrutta un gioco di parole creata da Jacob Briars, dove il Triple sec è sostituito dal Blu di Curaçao, nella simpatica mania di creare drink blu, il Corpse Reviver No.Blue.