Fare i cocktail a casa – Strumentazione e Ingredienti
Ovvero, come sostituire gli strumenti dei bartender con quello che hai in dispensa e come creare la tua personale bottigliera.
Indice
Nell’articolo precedente ho trattato ghiaccio e bicchieri di servizio. Proseguiamo parlando di ciò che serve per fare da bere in casa, analizzando nello specifico strumentazione e bottiglie o altri ingredienti necessari alla realizzazione dei drink.
Le attrezzature da cocktail di cui non puoi fare a meno (e come sostituirle se non vuoi acquistarle)
Per realizzare ottimi cocktail a casa non ti occorrono per forza le attrezzature per i cocktail professionali luccicanti che vedi in tutti i cocktail bar. Certo, se possiedi già un dosatore per cocktail, uno strainer o un bar spoon tanto meglio, perché sarai più comodo, avrai la sensazione di essere più sicuro davanti ai tuoi amici e apparirai quasi professionale.
Se, invece, non hai nessuno di questi strumenti per cocktail non ti preoccupare: ti spiegherò tra poco a cosa servono e come sostituirli. La verità è che, con poche cose, quasi sempre sostituibili con normali attrezzi da cucina, te la potrai cavare egregiamente lo stesso.
Jigger: lo strumento per cocktail di cui non puoi fare a meno
Hai presente quel doppio cono di acciaio che i bartender utilizzano per misurare le quantità dei prodotti? Ecco, ti presento il jigger, uno di quegli attrezzi indispensabili e che devi recuperare per la tua attrezzatura per cocktail.
Potrei dirti di lavorare con la bilancia (che sicuramente avrai a casa, pesando ogni cosa in grammi) ma diventerebbe tutto più macchinoso e scomodo. Potrei anche suggerirti di lavorare con una tazzina del caffè (misurano circa 40-50 ml) o con un piccolo bicchiere, sapendone la capacità, ma davvero non vuoi investire pochi euro per essere davvero preciso?
Qualora non volessi investire per il momento pochi euro per l’acquisto di un jigger ecco cosa puoi fare.
Procurati una bilancia digitale. Meglio ancora di quelle che riescono a misurare il centesimo di grammo. Accendila e mettici sopra la tua tazzina da caffè preferita. Fai la tara e riempi la tazzina di acqua fino a farla quasi strabordare. Ora leggi sulla bilancia il peso dell’acqua all’interno della tazzina. I grammi di acqua corrispondono ai millilitri di liquido che la tua tazzina può ospitare. Se la bilancia misurava 60 grammi di acqua, ora sai che la tua tazzina può misurare 60 millilitri di qualsiasi prodotto liquido. Ecco il tuo nuovo “jigger” casalingo!
Certo, quando dovrai versare delle frazioni della sua capacità massima (come 20 o 30 ml) ti toccherà andare ad occhio, ma vedrai che la costanza premierà i tuoi primi rudimentali tentativi.
Caraffa graduata
Quando ti cimenterai nella preparazione di cocktail in caraffa seguendo le istruzioni di MINI BAR, la caraffa graduata potrà esserti molto utile per i dosaggi. Di cosa si tratta? Di una normalissima caraffa graduata in ml-cl fino a mezzo litro, in plastica o vetro.
Spremiagrumi
Utile per ricavare il succo degli agrumi. Puoi sceglierlo elettrico, ma anche un piccolo spremiagrumi di plastica o di acciaio va benissimo.
Bar spoon
Il bar spoon è il lungo cucchiaio che utilizzano i bartender. A cosa serve? A miscelare i cocktail.
Il barspoon puoi semplicemente sostituirlo con un cucchiaino da caffelatte, quelli che hanno la parte terminale esattamente identica al cucchiaino da caffè ma che sono dotati di un manico molto più lungo. Io ne ho comprato un set da quattro che uso regolarmente per mangiare il gelato direttamente dalla vaschetta o per pescare la crema di nocciole dal fondo del barattolo senza sporcarmi le mani. Oramai sono facilmente trovabili in molti negozi di casalinghi a delle cifre veramente irrisorie. Certo, non potrai farlo roteare sul proprio asse come un barspoon in stile giapponese col manico spiralato, ma il suo compito lo fa più che egregiamente.
Shaker: Cobbler o Boston
Lo shaker serve per preparare alcuni cocktail che necessitano di essere raffreddati e diluiti molto velocemente (hai presente quelli che vanno serviti nelle coppette? Ecco, lo shaker in questi casi è necessario).
Esiste la variante a tre pezzi, che si chiama Cobbler, e quello a due pezzi, ovvero il Boston. La differenza tra i due sta nel fatto che il pezzo centrale del Cobbler fa anche da filtro per il ghiaccio mentre nel Boston il filtro è a parte (ovvero lo strainer, come ti spiego qui sotto).
In alternativa esistono due sostituti molto funzionali. Il primo è lo shaker/borraccia in cui i più sportivi si preparano i beveroni proteici: per quanto siano spesso realizzati in plastica, questi contenitori possono tranquillamente fare le veci dei blasonati shaker in acciaio, chiaramente con uno scambio termico molto più lento. L’altro sostituto è il barattolo da conserve. C’è una nota marca di recipienti in vetro che realizza barattoli da 500 ml che ho spesso ritrovato fra le corsie dei supermercati, soprattutto quando è periodo di marmellate e confetture. Ecco, una volta inseriti gli ingredienti, versato il ghiaccio e avvitato il tappo, funzionano alla grande! E stiamo parlando di oggetti il cui costo si aggira attorno ad un euro.
Mixing glass
Il cocktail mixing glass è un contenitore di vetro col beccuccio che serve a miscelare gli ingredienti di alcuni cocktail col ghiaccio con l’obiettivo di raffreddarli e diluirli. Dopo aver miscelato si filtra tutto con lo strainer.
Perché avvenga lo scambio di calore fra la miscela ed il ghiaccio che porta il drink al corretto grado di raffreddamento e diluizione, il materiale di cui deve essere composto il suo sostituto dovrebbe essere di acciaio o di vetro. Se preferisci il vetro, puoi pensare di utilizzare un recipiente tondo che hai già in casa che sia più alto che largo. Se non dovessi averlo già fra i tuoi strumenti da cucina, potresti optare per l’acquisto di un Becher da laboratorio di chimica: lo puoi trovare online a dei prezzi molto vantaggiosi. A partire dalla capacità di mezzo litro fino a quantità più elevate, tutte le dimensioni vanno bene, in virtù anche di quanti drink devi realizzare contemporaneamente.
Se per questioni di praticità e sicurezza preferisci l’acciaio, il mio consiglio è di utilizzare una brocca in metallo, di quelle che si usano la mattina per scaldare il latte o l’acqua per il te sul fornello. Per facilitare il movimento del cucchiaino da caffelatte al suo interno, ti consiglio di reperirne una completamente tonda. Magari ora non riesci a cogliere l’utilità di quest’ultimo consiglio, ma con il tempo mi ringrazierai.
Strainer: il filtro che trattiene il ghiaccio
Lo strainer è un filtro con una molla che trattiene il ghiaccio e consente di versare il cocktail nel bicchiere dopo averlo shakerato con un Boston o miscelato con il mixing glass. Lo strainer può servire anche a trattenere piccoli residui di frutta o altri ingredienti dopo la shakerata. Negli shaker a tre pezzi (Cobbler) è già integrato (il pezzo di mezzo è esso stesso il filtro) e quindi non serve; mentre negli shaker a due pezzi (Boston) – che sono molto comodi – invece è a parte.
In alternativa, col Boston o col barattolo, puoi pensare di filtrare la bevanda lasciando una fessura da cui fare uscire il drink una volta aperto, trattenendo così il ghiaccio. Questa operazione va bene se ti fai qualche cocktail ogni tanto, ma se inizieranno a piacerti i cocktail realizzati con questa tecnica, allora il consiglio è quello di acquistare un Boston, uno strainer e un colino a maglie fini.
Colino a maglie fini
Il colino serve per filtrare al meglio i cocktail che si shakerano (dopo lo strainer parliamo infatti di doppia filtrazione), trattenendo piccole scaglie di ghiaccio o impurità. Potresti pensare di farne a meno… ma la verità è che i cocktail filtrati così, in modo doppio, sono più piacevoli perché sono più “puliti”.
Se ne vuoi uno bello e resistente ti consiglio quelli di acciaio, ma vanno bene anche quelli di plastica colorata che magari utilizzi già per spargere lo zucchero a velo sui dolci o per setacciare la farina.
Paletta del ghiaccio
Per racimolare il ghiaccio puoi usare le mani – contro ogni norma igienica – o usare una ramina. La verità è che la paletta del ghiaccio è davvero comoda e che la ramina, beh… è meglio usarla per la pasta!
Levatappi
Questo lo avrai di sicuro, dai! A cosa serve il levatappi? Ad aprire bottiglie di vino ma anche i tappi delle sode.
Coltello: sì hai letto bene, serve anche questo
Aggiungerei: un coltello “che taglia”. Quando ti troverai a tagliare gli agrumi o la frutta in
generale, un bel coltello affilato è sia sicuro che comodo. Considera che nel 90% dei casi i coltelli delle posate non tagliano bene: per questo ti consiglio di investire qualche euro in un coltello solido con la lama seghettata.
Pelapatate
Un pelapatate di plastica colorata è perfetto. Ti servirà per ricavare delle scorze dai limoni e dalle arance da cui spruzzare gli oli essenziali in cima ai cocktail. Questa operazione si chiama “twist”.
Pestello
Se ti piace la Caipirinha, cocktail brasiliano per eccellenza dove vengono pestati dei pezzetti di lime alla base, allora dovrai dotarti di un pestello. La funzione di questo attrezzo per i cocktail è quella di pestare la frutta.
In alternativa, puoi utilizzare qualsiasi cosa che sia cilindrica ed entri in un bicchiere, come un mattarello o un manico di qualche utensile da cucina. Se lo vuoi acquistare, per un discorso igienico, meglio scegliere la versione in policarbonato rispetto al legno.
Estrattore di succo
Dulcis in fundo… Per quanto in MINI BAR cercherò il più possibile di realizzare ricette molto semplici e di utilizzare prodotti già in commercio, ogni tanto ti chiederò di ricavare un estratto fresco di frutta o di verdura perché fanno davvero la differenza. Rispetto al passato, oggi gli estrattori hanno prezzi abbordabili e ne esistono delle versioni casalinghe dagli 80 euro in su.
Ricapitolando: alcuni strumenti li hai già in casa, il resto dell’attrezzatura da cocktail è facile da trovare a prezzi accessibili
Bene. Ora riassumiamo velocemente qual è l’attrezzatura per cocktail che non può mancare a casa e come puoi sostituirla usando gli utensili di cucina:
- Jigger, oppure una tazzina da caffè o bicchierino di cui conosci già la capacità.
- Caraffa graduata.
- Spremiagrumi
- Bar spoon, oppure un cucchiaio.
- Shaker, oppure un barattolo di vetro di medie dimensioni con tappo o chiusura ermetica, oppure una borraccia.
- Mixing glass, oppure una caraffa di vetro.
- Strainer (ma non ti serve se hai uno shaker a tre pezzi)
- Colino a maglie fini, non indispensabile ma consigliabile.
- Paletta del ghiaccio, non indispensabile ma consigliabile.
- Levatappi
- Coltello, meglio se a lama seghettata e soprattutto ben affilato!
- Pestello, oppure qualcosa di cilindrico che entri un bicchiere.
- Pelapatate
- Estrattore di succo.
Per quanto riguarda l’estrattore è un attrezzo per cui vale la pena fare un piccolo investimento (stiamo veramente parlando di cifre popolari). Tutti gli altri sono oggetti da pochi euro che ormai trovi anche nei supermercati più forniti, solitamente vicino al reparto vini.
Bottiglie ed altri ingredienti
Ognuno ha le proprie preferenze in fatti di gusti alimentari. E lo stesso discorso vale anche per le bevande alcoliche. Nelle prossime righe affronterò l’argomento in maniera generica, senza consigliarti etichette specifiche per distillati, liquori, amari/bitter o vini fortificati, ma rendendoti partecipe dei meccanismi necessari ad effettuare le scelte migliori riguardo al rapporto fra qualità e prezzo.
Ovviamente in MINI BAR troverai sempre nuove ricette e nuovi ingredienti, ma questi che ti riassumo qui possono rappresentare la base del tuo angolo bar. Ti assicuro che con poche cose potrai realizzare davvero moltissime ricette e puoi tranquillamente trovare tutto quello che ti sto elencando in un supermercato ben fornito.
Amaro
Un amaro, proprio come quelli che bevi a fine pasto. In miscelazione hanno applicazioni fantastiche.
Bitter aromatici
Sono liquori che trovi in piccole bottigliette, con dosatori che versano il prodotto a gocce. A base di spezie, i più famosi sono con la china o la genziana e la loro funzione è quella di aggiungere complessità ai cocktail.
Bitter rosso
Sono i famosissimi liquori amari rossi della tradizione italiana a base di erbe, fiori e spezie: fondamentali nella preparazione di capisaldi come l’Americano o il Negroni.
Bitter aperitivo
Liquori rossi amaricanti (dolci e amari allo stesso tempo), dalla bassa gradazione alcolica. Sono alla base di un cocktail famosissimo come lo Spritz.
Vermouth dolce rosso
Vini dolci aromatizzati che servono per cocktail come l’Americano, il Negroni o il Manhattan. Se li apri, conservali in frigorifero e cerca di consumarli nell’arco di due-tre mesi al massimo, perché dopo inizieranno ad ossidarsi e a cambiare sapore.
Vermouth dry
Vini aromatizzati che portano il loro inconfondibile sapore secco (“dry”). Usali se ami ricette come il Dry Martini (erroneamente conosciuto anche come Cocktail Martini). Una volta aperto il Vermouth dry, conservalo in frigorifero e cerca di consumarlo nell’arco di due-tre mesi al massimo, perché dopo inizierà ad ossidarsi e a cambiare sapore.
Gin
Distillati botanici, oggi di moda più che mai. Nell’oceano di Gin oggi disponibili sul mercato (lo sai che siamo al punto che quasi ogni giorno viene lanciato un Gin nuovo?) e di sapori particolari, ti consiglio le referenze classiche che riportano la dicitura “London Dry”.
Vodka
Distillati ricavati da cereali o patate, dal sapore e colore neutro. Hanno la funzione di portare la parte alcolica, strutturando e sostenendo il sapore degli altri ingredienti.
Bourbon Whiskey
Una categoria di Whiskey americani dalle note dolci e di cereali. Sono fatti principalmente con il mais.
Rum chiaro cubano
Una tipologia di Rum (distillato che si ricavata dalla canna da zucchero) particolarmente delicato e zuccherino, con sentori vanigliati.
Rum giamaicano scuro
Sono Rum naturalmente dolci, soavi e molto versatili nella preparazione di cocktail tropicali. Hanno un corpo più strutturato dei rum cubani e sono caratterizzati da un’elevata componente aromatica.
Tequila
Il tequila è ricavato dalla pianta dell’agave blu. Ti consiglio di comprare quello che riporta la dicitura “100% agave” e non con la dicitura “mixto” e “silver” che è invece di scarsa qualità. Usalo se ami il Margarita!
Brandy
Distillati prodotti dall’uva. Forse li consideri come una correzione al caffè, ma ti assicuro che in miscelazione riservano enormi sorprese.
Triple sec
Liquori di arancia presenti in tante ricette. Ti consiglio di usare quelli con 40%vol.
Soda
Acqua gassata. Se vuoi sentirti un professionista utilizza la bottiglietta di vetro, ma a casa vanno benissimo anche i bottiglioni di soda o le normali bottiglie di acqua gassata. Un accorgimento: cerca di utilizzarle subito perché, se vengono chiuse e messe in frigo, perdono molta della loro effervescenza.
Tonica
Acqua gassata dolce e amarognola. Come usarla e conservarla? Idem come per le sode. Su tutta la linea.
Sciroppo di zucchero
Se sei una persona da zero sbattimento, devi sapere che lo sciroppo di zucchero esiste già fatto in commercio. Se te lo vuoi fare, invece, la preparazione è davvero semplicissima. Eccola: a freddo, sciogli due parti di zucchero bianco e una parte di acqua (ad esempio 200 g di zucchero e 100 g di acqua). Metti la miscela in una bottiglia col tappo e conservala in frigo. Non ha grandi problemi di scadenza. Se vuoi imparare a preparare questo ed altri sciroppi la sezione Home made ti aspetta.
Frutta
Accertati di avere sempre a portata di mano qualche lime, limone, arancia e della menta. Cerca di scegliere i limoni e le arance con una bella buccia per ricavare le scorze migliori. Per quanto riguarda la menta, invece, ti consiglio di avvolgerla in carta leggermente bagnata, metterla in un sacchetto di plastica e conservarla in frigo. Così facendo si conserverà bella anche per un mese!
Per ora è tutto.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro e di avere messo le basi per le tue prime sperimentazioni da bartender.
Buona miscelazione!