
Jack Rose
Oggi del tutto dimenticato, il Jack Rose è un drink di grande carattere e di antica tradizione, ritenuto da David Embury una delle bevande miscelate imprescindibili per un barman di talento. Vediamo come realizzarlo al meglio!
- Scheda
- Storia
- Note
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti e filtra in una coppetta ghiacciata.
Info
Famiglia
Tipologia
Creatore
Periodo storico
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Indice
Due barman, un drink
Il Jack Rose è un cocktail conteso, nella paternità, nel nome e persino nella ricetta. Andiamo per gradi. La prima menzione a stampa risulterebbe essere quella del 1899 su un magazine newyorchese, il New York Press, in cui il reporter autore dell’articolo afferma di averlo bevuto all’Eberlin’s, un locale in Wall Street, creato dalle mani di Frank Haas, il bartender a cui è attribuita anche l’invenzione del Whiskey Daisy (ed effettivamente la struttura del Jack Rose sembra proprio ricalcare quella dei Daisy di antica scuola). Come riporta l’articolo, il Jack Rose viene prodotto miscelando applejack, sciroppo di lamponi, succo di arancia e limone.
Nel 1905 il Police Gazette pubblica un articolo in cui attribuisce l’invenzione del drink a Frank J. May, conosciuto come “Jack Rose”, barman presso il Gene Sullivan’s Cafe di Jersey City e “inventor of a very popular cocktail by that name”. A sostegno di questa versione vi è l’effettiva origine dell’Applejack, il distillato alla base del Jack Rose, che proprio nello stato del New Jersey sarebbe stato prodotto per la prima volta con la tecnica della freeze distillation: questa prevedeva di lasciare al gelo nel periodo invernale le botti di distillato, facendo congelare l’acqua contenuta nell’acquavite, che veniva in forma solida facilmente rimossa, favorendo così la concentrazione di alcol nel liquido rimasto.
Dalla rosa al gangster
Per quanto riguarda la contesa sull’origine del nome, le possibilità si sprecano. Dal già citato soprannome di Frank J. May, all’unione fra il nome del distillato di base (l’Apple Jack, per l’appunto) e il colore finale del drink (che grazie allo sciroppo di granatina fa tendere al rosa la miscela), al nome di una rosa (la Jacqueminot Rose; questa è la versione fornita da Crockett nel 1935 sul suo The Old Waldorf – Astoria Bar Book), fino a quello di un gangster (“Bald Jack” Rose) coinvolto in un caso di omicidio salito agli onori della cronaca nel 1912.
Uno dei “six basic cocktails”
Anche sulla ricetta c’è da fare un po’ di chiarezza. La prima che ho trovato è quella del 1908 sul Jack’s Manual di J. A. Groshuko, composta dal succo di tre agrumi (limone, lime ed arancia), zucchero, sciroppo di lamponi e brandy di sidro, il tutto shakerato, filtrato e colmato con la soda. Nel 1913 Jacques Straub nel suo Manual of Mixed Drinks ridimensiona il numero di ingredienti a 3, assestandoli su Apple Jack, succo di lime e sciroppo di granatina, creando l’ossatura su cui le successive ricette nel corso degli anni si appoggeranno.
Nel 1948 David Embury sul suo The Fine Art of Mixing Drinks inserisce il Jack Rose nella sezione del libro chiamata Six Basic Cocktails (ovvero quelli che un buon bartender dovrebbe sapere fare alla perfezione), insieme a Dry Martini Cocktail, Manhattan, Old Fashioned, Daiquiri e Sidecar. Non male come compagnia! Nella versione di Embury, il drink è composto sostituendo il succo di lime con quello del limone, una variazione quest’ultima che negli anni successivi prenderà il sopravvento sulla ricetta originale.
La struttura
Il Jack Rose è un drink senza troppe pretese, che non si prende troppo sul serio, ma che ha successo. Tre ingredienti base, un distillato, un elemento acido e una componente dolcificante, che sono capaci di realizzare miscelati intramontabili. L’Apple Jack è sicuramente la prima scelta per questo cocktail, ma la sostituzione con il Calvados può dare al risultato finale molto più corpo, dato dalla maggiore aromaticità del distillato francese e dalla rotondità del suo invecchiamento in botte. L’elemento acido del Jack Rose è effettivamente quello su cui possiamo giocare maggiormente: succo di limone, succo di lime, entrambi…trova il tuo gusto!
Per quanto riguarda la componente dolcificante, c’è poco da fare…utilizza uno sciroppo di granatina di ottima qualità, che non sia un semplice sciroppo di zucchero colorato senza la presenza delle note di melagrana. È l’ingrediente più importante del Jack Rose, quindi, presta attenzione.
Indice
La granatina
Come già accennato, lo sciroppo di granatina è la chiave di volta pe la realizzazione di un buon Jack Rose. Procuratene una di una buona marca o utilizza questa ricetta per crearne una.
In passato lo sciroppo di lampone e la granatina erano considerati del tutto intercambiabili: prova a realizzare la versione coi lamponi, se le note di melagrana non ti dovessero convincere.
Se non hai l’Applejack
Se fai fatica a trovare l’Apple Jack, puoi sostituirlo con il Calvados.