Brandy Crusta
Un triestino a New Orleans. Anche agli albori della miscelazione, l’impatto delle figure professionali di origine italiana ha lasciato il suo importante contributo nel settore delle bevande miscelate.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Bagna il bordo di una coppetta ghiacciata con una fetta di limone e immergila nello zucchero creando la crusta. Shakera tutti gli ingredienti e filtra nella coppetta. Infine, incastona la scorza di limone nel bordo della coppa.
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Famiglia
Creatore
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Indice
Joseph di Trieste
La paternità di questo drink è tutta da attribuire ad un barman italiano, Joseph Santini, che lo ideò a metà degli anni ’50 dell’Ottocento. Nato a Trieste nel 1818, emigrò negli Stati Uniti con la moglie Margaretha Muller in cerca di fortuna. Stanziatosi a New Orleans, iniziò a vendere sigari e vini per poi passare al settore dell’ospitalità, prima al City Exchange, nel quartiere francese della città, e successivamente aprendo il proprio saloon nel 1855, il Jewel of the South su Gravier Street, nel quartiere americano. Oltre che come una delle possibili culle del Brandy Crusta, il saloon è riconosciuto come il primo luogo in America in cui sia stato servito il Gumbo, una zuppa a base riso, okra (un vegetale originario dell’Africa tropicale) e condito a piacere con frutti di mare, carne di pollo, manzo o insaccati.
Le innovazioni di Santini
Le grande innovazioni portate da Santini al mondo della miscelazione sono due.Fu il primo ad ideare il concetto di crusta, ovvero la bordatura sull’orlo del bicchiere che oggi possiamo ritrovare in drink come il Margarita, il Salty Dog e il Batanga. Nel suo Brandy Crusta, alla bordatura di zucchero, accosta anche la scorza di un limone attorno alla circonferenza superiore del bicchiere. Inoltre, per quanto ne sappiamo, è stato il primo ad avere utilizzato il succo di limone all’interno di un Cock-tail, intenso nella sua forma originale composta di zucchero, aromatic bitters e base alcolica.
Di sicuro i contemporanei di Santini avevano compreso l’impatto delle innovazioni portate dal barman di Trieste al mondo delle bevande miscelate: esempi di ciò sono il proliferare di varie ricette di Crusta con differenti distillati a sostituire il Brandy che cominceranno a essere miscelate in tutti gli Stati Uniti e, soprattutto, la menzione a stampa che Jerry Thomas fa nella prima edizione del 1862 del suo libro The Bar-Tenders’ Guide, attribuendo per un errore di trascrittura però il Brandy Crusta a “Santina”, definendolo un bartender spagnolo.
Cocktail a base Brandy
Il Brandy Crusta è sicuramente il più famoso dei cocktail dell’era pre-classica a base Brandy, talvolta sottovalutato e spesso associato a qualcosa di vecchio. Il Brandy in miscelazione è un ottimo distillato perché consente di donare una certa dolcezza in modo delicato. Purtroppo oggi il Brandy Crusta non è un cocktail richiesto, ma ha un sapore estremamente attuale.
La canonizzazione IBA del Brandy Crusta
Nel 2020, IBA ha inserito il Brandy Crusta nella propria codifica ufficiale sotto la categoria “The Unforgettables”.
Indice
La coppetta del Brandy Crusta
Per incastonare la scorza di limone, scegli una coppetta dalla bocca stretta.
Liquore di arance
La ricetta che propone IBA prevede l’utilizzo di un liquore alle arance. Io preferisco utilizzare un Orange Bitters.