Buck’s Fizz
Per quanto il Mimosa abbia sviluppato una fama maggiore, al Buck’s Fizz speterebbe la paternità sulla miscela di spremuta di arancia e Champagne.
- Scheda
- Storia
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Sapore
Gusto
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Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa gli ingredienti in un fizz glass ghiacciato e mescola delicatamente senza sgasare il vino.
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Indice
Le origini
Il Buck’s Fizz sembrerebbe essere stato ideato da Malachi “Pat” MacGarry nel 1921, mentre prestava servizio al Buck’s Club di Londra, inaugurato nel 1919. Secondo Harry MacElhone, lo stesso MacGarry sarebbe l’inventore del Sidecar, come riportato sul suo Harry’s of Ciro ABC of Mixing Drinks del 1923.
Il nome del drink sembra richiamare quello della struttura presso cui sarebbe stato ideato: stando così le cose, il Buck’s Fizz anticiperebbe di circa 4 anni la creazione del Mimosa, elaborato da Frank Meier al Ritz Hotel di Parigi intorno al 1925.
Le prime menzioni
La prima comparsa su un ricettario spetterebbe all’opera di Harry Craddock, The Savoy Cocktail Book edito nel 1930, che lo descrive composto di “1/4 Glass Orange Juice, fill with Champagne” e servito in un “long tumbler”. Nel 1935 Franck Meier pubblica il proprio Artistry of Mixing Drinks, in cui riporta una ricetta di Buck’s Fizz così descritta: “In shaker: the juice of one-half Orange, one-half teaspoon of Sugar, one-half glass of Gin; shake well, strain into fizz glass, fill with champagne”. Per me questa ricetta è risultata molto importante, poiché mi ha permesso di intendere al meglio la struttura del drink. Secondo le indicazioni di Meier, l’utilizzo di un “fizz glass” indirizza verso un servizio del Buck’s Fizz senza ghiaccio, esattamente in linea con la mia visione dei Fizz. Questa caratteristica è una delle due che lo differenzia dal Mimosa. L’altra è la proporzione fra gli ingredienti.
Le quantità
Nel mio girovagare fra i ricettari d’epoca ho trovato riscontro delle differenti ricette che compongono il Buck’s Fizz ed il Mimosa. La conclusione a cui sono giunto è semplice. Oltre alla differente metodologia di servizio già descritta (il Mimosa servito su ghiaccio, al contrario del Buck’s Fizz), il drink di Pat MacGarry richiederebbe una quantità di Champagne maggiore della spremuta di arancia (spesso in rapporto 2:1), mentre il Mimosa di Meier è sempre riportato con i due ingredienti nelle medesime quantità.
Una canonizzazione IBA complessa
La stessa IBA nel corso degli anni sembra avere avuto le idee confuse su Buck’s Fizz e Mimosa. Il Buck’s Fizz compare nella seconda codifica del 1986, con riportato fra parentesi il termine Mimosa. Stessa cosa per la terza codifica, quella del 1993. Nel 2004 le cose invece cambiano: i drue drink sono presentati singolarmente nella sezione Long Drink Style. Nel 2011 e nel 2020 il Buck’s Fizz è sistematicamente escluso dalla codifica IBA per lasciare spazio al solo Mimosa.
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Ingredienti freddi!
Oltre al vino, ti consiglio di utilizzare anche spremuta di arancia fredda. Ovviamente, i succhi confezionati sono banditi.
Un interessante twist
In entrambi i libri di Craddock e di Meier viene riportata la ricetta di un drink chiamato Valencia: alla struttura del Buck’s Fizz viene aggiunta un piccola quantità di Apricot Brandy, circa 30 ml.