Bloodhound Cocktail
Ci vorrebbe un vero e proprio “segugio” per capire le origini di questo drink e quanto sia connesso con il più famoso Clover Club. Gin, vermouth e frutta per un drink da scoprire.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Pesta le fragole sul fondo dello shaker, aggiungi il resto degli ingredienti e shakera. Infine, filtra in una Coppetta Cocktail ghiacciata e decora con una fragola fresca.
Info
Famiglia
Tipologia
Creatore
Periodo storico
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Indice
Tom Bullock
Le origini del Bloodhound Cocktail non sono di facile accesso, ma una nutrita serie di riferimenti bibliografici possono darci qualche notizia in più sulla sua nascita. Parrebbe che la prima menzione a stampa sia quella presente sul libro del 1907 The World Drink and How to Mix Them di William Boothby. La seconda, più accreditata, appartiene al The Ideal Bartender del 1917 di Tom Bullock, primo bartender afroamericano (nonché al tempo il più apprezzato di St. Louise, Missouri) ad avere scritto un ricettario sulla miscelazione. Malgrado la grande fama che stava riscontrando all’epoca del suo operato (suoi clienti abituali erano il Presidente Theodore Roosevelt e George Herbet Walker, nonno e bisnonno dei presidenti Bush), il Proibizionismo mandò all’aria i progetti di Bullock per il futuro, costringendolo a trovare un nuovo lavoro come cameriere presso la compagnia Pennsylvania Railroad.
The Ideal Bartender
Il libro resta comunque un preziosissimo excursus storico sull’era del pre-Proibizionismo ed offre interessanti spunti per patiti della storia della miscelazione: David Wondrich ritiene che il drink presente nel libro con il nome di Gillette Cocktail sia la prima menzione su un ricettario del cocktail oggi conosciuto come Gimlet. Sull’opera di Bullock, il Blood Hound Cocktail (scritto staccato) viene realizzato con Old Tom gin e mezza dozzina di fragole. Sarà Robert Vermeire sul suo Cocktail: How to Mix Them del 1922 ad aggiungere per primo alla ricetta il vermouth dolce e il vermouth dry, insieme al tocco aromatico del maraschino e alla sostituzione delle fragole coi lamponi.
MacElhone e Craddock
Nel 1923 Harry MacElhone nel suo Harry’s of Ciro ABC of Mixing Cocktails riporta la ricetta a base di fragole, con l’esclusione del maraschino e i tre ingredienti alcolici (gin, vermouth italiano e francese) rimanenti in medesime quantità, attribuendo al Duca di Manchester il merito di aver reso popolare la bevanda. Infine, nel 1930, Harry Craddock sul suo The Savoy Cocktail Book ne standardizza la versione che al giorno d’oggi viene miscelata, in cui il gin si gioca la metà delle quantità riportate e le due tipologie di vermouth si contendono in egual misura la metà restante.
Indice
Come realizzarlo al meglio
Nella versione di Tom Bullock, i vermouth dolci e dry sono del tutto assenti e il london dry gin è sostituito dall’old tom gin.
Alcune versioni del drink presentano i lamponi in sostituzione delle fragole.
Per un tocco di freschezza, concludi il drink sprizzando sulla sua superficie gli oli essenziali di una scorza di limone.