Prairie Oyster Cocktail
Il cura-hangover più famoso della cultura anglosassone: tuorlo di uovo condito con aceto, Tabasco, salsa Worchestershire, sale e pepe, la cui fama è legata alla colonizzazione del far west statunitense.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Posiziona il tuorlo d’uovo sul fondo di una Coppetta Martini. In uno shaker colmo di ghiaccio metti gli altri ingredienti e shakera fino al raggiungimento della temperatura appropriata. Filtra il tutto all’interno del bicchiere contenente il tuorlo d’uovo. Servi e fallo bere tutto d’un fiato.
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Indice
La canonizzazione IBA
Un Pick-me-up, Corpse-Reviver, Eye-opener, Hair of the Dog…insomma, un post sbronza per provare a reggersi in piedi il mattino seguente alle peripezie alcoliche della nottata appena trascorsa. La ricetta che ti riporto ritengo sia un miglioramento di quella presente sul The Savoy Cocktail Book di Harry Craddock del 1930, che fece da “bussola” per la codifica IBA del 1986, unica edizione in cui il Prairie Oyster (con la dicitura “Corpse Reviver” riportata fra parentesi) venne inserito nella lista dell’associazione: nella versione che ho elaborato ho preferito sostituire al ketchup (“Tomato Catsup” nell’opera di Craddock) il succo di pomodoro e aggiungere qualche goccia di Tabasco. In alcune versioni reperibili su vecchi libri o siti internet è prevista anche l’aggiunta di Brandy.
Le origini
Non si hanno molte informazioni sulle reali origini questo drink, ma sembra che sia molto più datato rispetto alla pubblicazione di Craddock, addirittura anteriore di 80 anni e, come riportano alcune fonti, miscelato per la prima volta in Germania. Nonostante la possibile origine europea, sembra che la popolarità del Prairie Oyster sia legata alla colonizzazione del Selvaggio West statunitense: a questa ipotesi si aggancia la menzione a stampa del 1903 sul The “Queen” Cookery Books, una serie di libri editi dal quotidiano londinese Queen Newspaper, in cui si fa cenno ad un’eventuale aggiunta di rye whiskey in sostituzione all’aceto (elemento sempre presente nelle ricette più antiche). In realtà, sulla famiglia degli Oyster Cocktail, di cui il Prairie Oyster sarebbe un’evoluzione, bisognerebbe approfondire maggiormente, poiché probabilmente sono da considerarsi gli antenati del Bloody Mary, o quanto meno dell’interessante uso dei condimenti tipici di quella specifica famiglia di bevande miscelate.
Nella cultura di massa
Altre interessanti ritrovamenti del Prairie Oyster nella cultura di massa riguardano la sua menzione in Thunderball (pellicola legata all’universo letterario di James Bond, interpretata da Sean Connery), nell’opera Goodbye to Berlin (la protagonista femminile ne consuma ben cinque nelle circa 300 pagine di cui è composto il libro; il film Cabaret con Liza Minelli è l’adattamento cinematografico del romanzo), nel terzo capitolo di Ritorno al Futuro di Robert Zemeckis (in cui viene somministrato un intruglio soprannominato “resuscita-morti” al Dottor Hemmet Brown dopo che questi era stramazzato a terra avendo bevuto uno shot di whiskey), nella novella del 1916 Jeeves Takes Charge di P. G. Wodehouse e nella serie animata anime Cowboy Bebop.
Non mi è mai venuto in mente, il mattino successivo ad una sbronza, di buttare giù un uovo crudo condito con sale, pepe, ketchup, tabasco e salsa Worchestershire, ma se te la senti di provarlo, sono qui ad aspettare un tuo resoconto.
Indice
Con un kick in più
Per la variante alcolica, aggiungete 30 ml di Brandy, Vodka o un distillato a vostro piacimento.
Un drink da contorno
Al The Up & Up’s di New York, un Prairie Oyster è servitor come side al drink The Electric Current Fizz.