Gin Lemon
Il mondo si divide in due categorie di persone: quelli che nel gin ci mettono l'acqua tonica e quelli che lo allungano con la soda al limone. Ti racconto la storia di quest'ultima.
- Scheda
- Storia
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Ricetta
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Consistenza
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Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti nel bicchiere freddo pieno di ghiaccio e miscela delicatamente. Infine, decora con uno spicchio di limone
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Una licenza poetica
Come avrai già immaginato, non ho molto da dire sulla storia del Gin Lemon.
Di sicuro è stato uno dei drink di maggiore popolarità fra la fine degli anni ’70 e gli anni ’90 del Novecento, quella che comunemente è conosciuta come “l’epoca buia” della miscelazione. Voglio però utilizzare la scheda del Gin Lemon per addentrarmi nell’approfondimento della storia di uno dei suoi ingredienti, ovvero la soda al limone.
Le origini del frutto
Secondo i più recenti studi di paleobotanica, la pianta di limone ha avuto origine in Asia, in una zona di confine fra la Cina, l’Assam (nel nord dell’India) e la Birmania. Il medesimo territorio sembra essere la culla anche dei tre agrumi originari da cui, a furia di ibridazioni, tutti gli altri “esperidi” derivano: il cedro, il mandarino e il pomelo. La pianta di limone sembra essere il risultato dell’incrocio fra il cedro e l’arancia amara, a sua volta un incrocio tra pomelo e mandarino. Non ci deve sorprendere, quindi, che le prime testimonianze di bevande aromatizzate al limone arrivino da quelle regioni geografiche.
Panakam
Per quanto riguarda il cedro, le prime menzioni risalgono ai Veda, i testi sacri in lingua sanscrita scritti a partire dal Duemila avanti Cristo, anche se il dubbio sulla corretta identificazione dell’agrume sono ancora oggetto di disputa fra gli studiosi.
La prima citazione del termine inglese “lemonade” compare in una lettera scritta a Delhi il primo luglio del 1663, ma secondo alcuni storici la tradizione di realizzare bevande aromatizzate al limone è da retrodatare di 500 anni e da ricollocare a livello geografico. Infatti, il poeta persiano Nasir-I-Khusraw nella sua opera dedicata ai costumi egiziani dei suoi contemporanei, verso la metà del XI secolo descrive il “qatarmizat”, un liquido realizzato con succo di limone addolcito da zucchero di canna o miele, a volte addizionato di datteri.
Discorso concluso? Neanche per idea. Una serie di nuovi studi sul trattato medico Sushrata Samhita, in lingua sanscrita e composto nel quarto secolo dopo Cristo, ha riportato alla luce una ricetta sorprendente. Introducendo i Pànakas, il libro li descrive come “water saturated with treacle, Khanda (unrefined sugar), sugar or grapes, and made acid with the admixture of any acid substance and scented with camphor”. Neanche a dirlo, il limone è il principale indiziato a contribuire all’acidità della bevanda.
Ancora oggi il Panakam viene servito durante alcuni riti religiosi legati all’Induismo ed è realizzato a partire da jaggery (uno zucchero di canna non centrifugato, simile al muscovado), succo di limone, zenzero, cardamomo ed acqua fredda.
Shikanji e Limonate in Europa
Un’altra preparazione interessante per questa trattazione viene realizzata nel Nord del sub-continente Indiano. Si tratta del Shikanji, una mistura di succo di limone, zucchero ed acqua, che a seconda delle regioni in cui viene prodotto prevede l’aromatizzazione con sale, pepe nero, cumino, zafferano, zenzero o menta.
Queste bevande sono decisamente importanti sotto il punto di vista storico perché le prime menzioni di ricette e preparazioni europee definite “lemonade” richiamo fortemente la loro struttura. Nel 1651, a Parigi, il valletto di corte Nicolas de Bonnefons pubblica il libro “Le Jardinier Francois”: a pagina 286 e 287 una bevanda al limone viene realizzata con succo di limone, zucchero e acqua, al quale è possibile aggiungere coriandolo, cannella, muschio ed ambra per implementarne l’aromaticità. Il libro verrà tradotto in tutta Europa, sdoganando anche in altri stati le ricette contenute al suo interno e portando alla proliferazione di opere simili redatte da autori di altre nazionalità.
A conferma della popolarità di queste bevande, riporto anche la data del 1676, anno di fondazione, sempre in Francia, della “Compagnie de Limonadiers”, una corporazione di venditori di limonate che, come riportano le cronache del periodo, cominciarono per primi a proporre le “lemonade” realizzate con l’acqua frizzante di fonte in sostituzione a quella liscia.
Bisogna aspettare circa un secolo (1767) perché il processo di carbonazione venga scoperto da Joseph Priestly, aprendo così la strada alla produzione di soft drink aromatizzati: la prima testimonianza di bancarelle venditrici di sode al limone pare risalire, ad oggi, alla Gran Bretagna del 1833.
Indice
Quale Gin per il Gin Lemon?
Sicuramente con un London Dry non sbaglierai, ma sentiti libero di provare anche altri Gin di nuova concezione e di esplorare nuove nuove aromatiche col limone.
Ingredienti freddi
Esattamente come per il Gin Tonic, utilizzare un Gin ed una soda al limone già freddi ti permetterà di mantenere più a lungo l’effervescenza e sciogliere il ghiaccio più tardi, limitando la diluizione del drink.
Soda al limone volante
Senza soda al limone, è possibile realizzare una versione del drink in questo modo:
45 ml Gin
20 ml Succo di limone fresco
10 ml Sciroppo di zucchero
Fill Soda