Gin Gin Mule
Da impiegata aziendale di una società di pulitura di moquette all’olimpo della miscelazione: Audrey Saunders e il suo Gin Gin Mule, un ibrido fra il Mojito e un Moscow Mule a base Gin.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti eccetto la soda allo zenzero, filtra in un bicchiere highball con un chunk (o cubetti) di ghiaccio e colma con la ginger beer. Infine, decorate con lo zenzero candito.
Info
Famiglia
Tipologia
Creatore
Periodo storico
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Indice
Le origini
Potremmo definire il Gin Gin Mule come un Mojito che incontra un Moscow Mule a base Gin.
Il drink è stato creato a New York, al Beacon Restaurant, nel 2000 da Audrey Saunders (autrice di molti altri classici moderni, come l’Old Cuban e l’Earl Grey MarTEAni) mentre, in un periodo decisamente in anticipo sui tempi che sarebbero venuti, si stava appassionando al gin e cercava un modo per rendere il distillato nuovamente popolare fra i propri clienti.
La carriera di Audrey Saunders
Fino a cinque anni prima, Audrey Saunders lavorava per una società di pulitura moquette: una sera, a poco più di trent’anni e totalmente insoddisfatta del proprio impiego, chiese a Sam Barbieri, proprietario del Pete’s Waterfront Ale House, se poteva darle un lavoro da bartender. Barbieri la indirizzò verso un corso di formazione della durata di due settimane, pensando che così facendo si sarebbe demoralizzata e avrebbe smesso di infastidirlo. La Saunders fece il corso e Sam si ritrovò con l’obbligo morale di doverle “concedere una possibilità”. Le prime esperienze furono decisamente da dimenticare, dato il tentativo un po’ generale dello staff del locale di convincerla a lasciar perdere il mondo del bartending.
L’incontro con Dale DeGroff
La fortuna della Saunders, come racconta Robert Simonson nel suo libro del 2016 A Proper Drink, fu di avere come collega Cory Hill, membro del Red Meat Club, un circolo itinerante di epicurei di cui faceva parte anche Dale DeGroff. Hill consigliò ad Audrey un corso di perfezionamento presso la New York University, tenuto dallo stesso DeGroff: dopo qualche ora di lezione, la Saunders decise che pur imparare da quell’uomo avrebbe lavorato per lui gratuitamente; così gli consegnò il proprio biglietto da visita.
DeGroff la impiegò per quattro in anni in lavori non retribuiti prima di assumerla al Blackbird. Audrey continuò ad accumulare esperienza al Beacon, al Tonic e al Bemelmans del Carlyle Hotel, prima di buttarsi nell’apertura del suo Pegu Club nel 2005 , un locale che per anni è stato faro illuminante della mixology americana e mondiale, che ha allevato bartender del calibro di Jim Meehan, Phil Ward e Sam Ross e che ha dato il via ad alcune pratiche oggi piuttosto consolidate, come quella della dry Shake.
Tu non lo berresti un Mojito a base Gin e completato con una soda allo zenzero?
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La Ginger Beer di Audrey Saunders
Personalmente utilizzo una normalissima Ginger beer. Audrey Saunders utilizza una sua ricetta home made che in realtà è un premix zuccherato di zenzero e lime, non gassato. La Ginger beer, invece, è un prodotto gassato, molto diverso dalla versione preparata da lei.
Per realizzare il premix di Audrey sciogli a freddo in 200 ml di acqua 25 ml di zucchero integrale. Successivamente aggiungi 25 ml di estratto di zenzero ricavato con l’estrattore e 25 ml si succo di lime fresco.
Se decidi di realizzarlo, puoi shakerare tutti gli ingredienti del drink perché il premix non è gassato.