El Diablo

Le origini

Il drink risulterebbe essere la rivisitazione ad opera di Trader Vic di un cocktail presente su un ricettario-souvenir della fine degli anni ’30, stampato dall’azienda produttrice del Rum portoricano Ronrico.

Vic avrebbe sostituito il distillato di canna con quello di origine messicana e lo zenzero fresco con una soda aromatizzata allo zenzero (la ginger ale, nella versione riportata sul proprio libro). Incluse la propria ricetta, rinominata Mexican El Diablo, su quattro dei suoi libri, dalla prima edizione del Trader Vic’s Book of Food andr Drink del 1946 alla Trader Vic’s Bartender Guide del 1972.

Mash up cocktail

Il drink sembra essere nato dall’ibridazione contemporanea di due drink molto famosi e apprezzati a partire dagli anni ’40 del Novecento: il Moscow Mule e quello che possiamo definire il proto-Tequila Sunrise.

Quest’ultimo, come David Wondrich spiega su Imbibe! (nella parte del libro dedicato alla storia della famiglia dei Daisy) sarebbe stato originariamente ideato nel resort di Agua Caliente, appena fuori Tijuana, intorno agli anni ’30 miscelando insieme Tequila, succo di lime, liquore al cassis, granatina e soda. La sostituzione di quest’ultimo ingrediente con una bevanda effervescente aromatizzata allo zenzero e l’esclusione dello sciroppo di melograno porterebbero alla realizzazione di un drink molto simile, per non dire praticamente identico, all’odierno El Diablo.

La struttura di El Diablo

L’asprezza del cassis e la mineralità fruttata del tequila blanco 100% agave sono un tandem dai risultati incredibili: si integrano e si bilanciano in maniera sorprendente. Su un bouquet di questa portata innestare due prodotti come la ginger beer e il succo di lime rende il drink un successo di facile apprezzamento e replicabilità.