
Dubliner Cocktail
Un Manhattan con Irish whiskey e Grand Marnier ideato da Gary Regan per il St. Patrick Day del 1999.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti in un Mixing Glass ben freddo, stirra con ghiaccio a cubetti e filtra in una Coppetta Cocktail ghiacciata. Infine, decora con una ciliegia al Maraschino.
Info
Famiglia
Tipologia
Creatore
Periodo storico
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Indice
Le origini
La storia del Dubliner è strettamente legata alla figura di Gary “Gaz” Regan. Nato a Londra, Regan si trasferì a New York e divenne una delle voci più influenti nel mondo della miscelazione. Nel 1993, scrisse il libro The Bartender’s Bible, ma fu con la newsletter The Spirit of the Times e il suo successivo libro The Joy of Mixology (2003) che cementò la sua fama. Proprio sull’opera del 2003, l’autore stesso ci da delle precise notizie sull’ideazione del drink.
Il Dubliner nacque a New York come creazione personale di Regan per il St. Patrick Day (17 marzo) del 1999. Gary è stato una delle personalità più carismatiche del settore e amava esplorare le potenzialità dei distillati meno convenzionali nelle ricette classiche, in questo caso il whiskey irlandese. A differenza del più comune whiskey americano o scozzese, il whiskey irlandese è noto per la sua morbidezza e il suo gusto fruttato, con note spiccate di cereali. Regan creò questo Twist on Classic sul Manhattan che valorizzasse le caratteristiche del distillato irlandese, evitando un’impronta alcolica troppo spigolosa.
Il nome “Dubliner” è un chiaro omaggio a Dublino, la capitale dell’Irlanda, e a James Joyce, che diede questo titolo a una delle sue opere più famose. In questo modo, Regan elevò il cocktail a un’esperienza culturale, non solo gastronomica. Il drink divenne un classico nel repertorio dei bartender di tutto il mondo e un simbolo della riscoperta del whiskey irlandese nella miscelazione contemporanea.
La struttura
La struttura del Dubliner è un esempio di come pochi ingredienti scelti con cura possano creare un cocktail complesso e bilanciato. La sua ricetta è semplice e lineare, basata su un rapporto armonico tra quattro componenti principali. In primo luogo, a fare da colonna portante del drink, interviene la morbidezza e la delicatezza del whiskey irlandese. Sulle note del distillato si innestano il vermouth dolce (che aggiunge al drink un’importante complessità aromatica, con note di erbe, spezie e una dolcezza che avvolge il gusto del whiskey, senza però coprirlo) e il Grand Marnier.
Quest’ultimo è l’ingrediente segreto che rende il Dubliner unico nel suo genere. Il liquore all’arancia e cognac conferisce un tocco agrumato e un leggero calore alla ricetta, creando un profilo aromatico che unisce la morbidezza del whiskey, la complessità del vermouth e la vivacità dell’arancia. A completare la struttura, per rimarcare in maniera delicata i sentori agrumati del Grand Marnier e per smorzare la dolcezza del vermouth, due dash di Orange bitters apportano quel leggero e piacevole sentore amaro che riequilibrano la bevuta, lasciando nella bocca una sensazione di vibrante amarezza.