Coronation Cocktail No. 1
Per celebrare l’incoronazione del sovrano d’Inghilterra era difficile realizzare qualcosa di più elegante e raffinato dell’unione di Sherry Fino e Vermouth dry aromatizzati dalle note di bitters all’arancia e Maraschino.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
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Gusto
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Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti in un Mixing Glass ben freddo, stirra con ghiaccio a cubetti e filtra in una Coppetta Cocktail ghiacciata. Infine, decora con una coin ottenuta dalla scorza di pompelmo.
Info
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Indice
L’incoronazione di Giorgio V
Il Coronation Cocktail No.1 è un drink di difficile attribuzione. Compare nel 1913 sul libro Drinks di Jacques Straub, realizzato in parti uguali da Vermouth dry, London Dry gin e Dubonnet (in questa struttura sembra un possibile anticipatore del Cardinale), e successivamente nel 1916 su Recipes for Mixed Drink di Hugo Ensslin, nella versione resa poi lo standard di riferimento per questo drink, composta da Sherry, Vermouth Dry, Maraschino e Orange bitters. Come per molte altre ricette del The Savoy Cocktail Book del 1930, Harry Craddock attinge a piene mani dall’opera di Ensslin, copiando la sua ricetta del Coronation Cocktail No.1 e riportandone una seconda del tutto originale, il Coronation Cocktail No.2, a base brandy e aromatizzato da alcuni dash di menta piperita, bitters alla pesca e curacao. Visto la prima data di pubblicazione del Coronation Cocktail No.1, storicamente è possibile collegarlo con l’incoronazione di Giorgio V di Gran Bretagna, avvenuta il 6 maggio del 1910.
Un’altra ipotesi
Secondo ricerche storiche più recenti, la datazione del Coronation Cocktail No.1 sarebbe da retrodatare di qualche anno. Benché la ricetta non venga riportata, una prima menzione del drink appare sul Mixer and Server, Volume 12 del 1903: la ricetta viene attribuita al barman Joseph Rose, impiegato presso il Murray’s Buffet Café di Newark, nel New Jersey. Una connessione con questa ipotesi viene pubblicata nel 1906 sul Hoffman House Bartender’s Guide di Charles S. Mahoney, in cui il Coronation Cocktail No.1, nuovamente attribuito a Joseph Rose, viene identificato come vincitore del secondo premio in una competizione fra bartender indetta nel 1903 dal Police Gazette. In quest’ultima ricetta, il rapporto fra sherry secco e vermouth francese è 2:1, con un’aromatizzazione di maraschino e orange bitters e servito con una scorza di limone e un’oliva.
La struttura
Il Coronation Cocktail No.1 è un drink che basa sui sentori leggeri la struttura portante della sua alchimia: il lievito e la salamoia di olive dello Sherry Fino, le note erbacee e ossidate del vermouth rese pulite e poco persistenti dall’acidità del vino bianco e dalla piccola quantità di zucchero che fanno da sfondo alla categoria dry, l’aromatizzazione delicata delle ciliegie marasche e la rotondità senza eccessivo impegno dell’Orange bitters, si uniscono alla perfezione nella realizzazione di questo drink che sembra richiamare un Bamboo, dedicato al giorno di insediamento sul trono d’Inghilterra del padre di Edoardo VIII (che abdicò per amore di Wallis Simpson) e Giorgio VI (padre di Elisabetta II).
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E lo zucchero?
Alcuni preferiscono aggiungere pochi ml di sciroppo di zucchero per innalzare la struttura aromatica del drink.
La garnish è di troppo
Preferisco non aggiungere nessun twist di agrume in decorazione, poiché l’equilibrio aromatico del drink è veramente precario e non necessita di ulteriore freschezza (che ci conferirebbe la scorza del limone, ma che ritroviamo già all’interno del vermouth dry) o dolcezza (negli olii essenziali della scorza di arancia, che è già resa percepibile dall’Orange Bitters). Se proprio vuoi dare una nota personale al drink, prova con la scorza del pompelmo: più delicata e complessa delle precedenti, potrebbe rivelarsi una carta vincente.
Diverse strutture
Come hai potuto leggere nella sezione storica della scheda, nel corso del tempo si sono avvicendanti rapporti diversi fra lo sherry e il vermouth dry. Nulle ti viene di sperimentare, e di trovare il bilanciamento che più ti convince.