Clover Leaf
La versione mentolata di un grande classico della miscelazione, in passato semplicemente decorata con qualche foglia di menta. Oggi te la consiglio con le foglie di menta all’interno dello shaker.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti in un Boston. Dopo aver effettuato una Dry Shake o montato gli ingredienti con un aerolatte (in questo caso aggiungi dopo le foglie di menta), shakera con ghiaccio e filtra in una coppetta ghiacciata.
Info
Famiglia
Tipologia
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Periodo storico
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Indice
Le prime testimonianze
La prima menzione a stampa è riportata con il nome di A Clover Leaf sul libro del 1908 Jack’s Manual di Jack A. Grohusko, in cui non è previsto l’utilizzo del succo di limone, da alcuni considerato come un semplice errore di omissione.
Il drink compare anche fra le pagine del Recipes of Mixed Drinks di Hugo Ensslin del 1916 e sul The Savoy Cocktail Book di Harry Craddock, in quest’ultimo caso come variante del più conosciuto Clover Club, con l’aggiunta di una fogliolina di menta in decorazione.
La struttura
La menta si affianca molto bene alle botaniche presenti nel Gin, come altri drink del passato ci hanno mostrato (ad esempio, il Southside, il Mojo de Ginebra e gli Smash di nuova generazione), e integra bene la sua natura di pianta aromatica con le componenti erbacee del Vermouth dry. L’equilibrio finale è infine da ricercare nella freschezza del succo di limone e nella aromaticità rotonda che uno sciroppo di lamponi di qualità imprime alla ricetta.
Indice
Vermouth dry
Come per il caso del cocktail gemello Clover Club, scegli se utilizzare o meno il Vermouth dry.