
Bitter Giuseppe
Un aperitivo di Chicago a base di amaro al carciofo alla conquista del mondo!
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti in un Mixing Glass ben freddo, stirra con ghiaccio a cubetti e filtra in un Double Rock glass colmo di ghiaccio (meglio se un chunk). Infine, sprizza gli olii essenziali di un twist di limone sulla superficie del drink e lascia cadere la scorza dell’agrume all’interno del bicchiere di servizio.
Info
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Indice
“Un drink per lo chef!”
Il Bitter Giuseppe venne ideato nel 2007 dal bartender americano Stephen Cole. All’epoca Cole era impiegato al The Violet Hour di Chicago, un locale iconico per la miscelazione ideata nei primi anni del Nuovo Millennio: basti solo pensare che alcuni dei “Contemporary classics” più apprezzati sono nati fra le mura di questo cocktail bar, fra cui il Paper Plane, l’Art of Choke e il Juliet & Romeo.
Le origini
A riportare le origini del drink è il libro di Robert Simonson, Modern Classic Cocktails del 2022. Come scrive l’autore, citando le parole dello stesso Cole, il Bitter Giuseppe venne ideato per venire incontro alle preferenze di gusto di Giuseppe Tentori, chef italiano che portò il Boka (il ristorante di Chicago presso cui ricopriva il ruolo di Executive Chef) al raggiungimento della stella Michelin per 4 anni di fila. Ad ispirare Cole sembrano essere stati sia la predilezione di Tentori per i drink a basso tenore alcolico, sia la sua nazione di origine, famosa in tutto il mondo per la propria tradizione di amari e bitter. La scelta del bartender ricadde sull’amaro ai carciofi.
La popolarità
Dopo i primi esperimenti sulla struttura del Manhattan, Cole decise di eliminare il whiskey dalla ricetta, rendendo l’amaro ai carciofi il protagonista di questo drink, coadiuvato dalle note eleganti del vermouth dolce rosso e rafforzato da quelle dell’orange bitters. Per implementare l’aromaticità della ricetta decise di aggiungere gli oli essenziali della scorza di limone, insieme a qualche goccia del succo del frutto, all’interno del Mixing Glass con cui realizzava il drink. I clienti cominciarono ad apprezzare il Bitter Giuseppe, la voce si sparse, altri bartender vennero ad assaggiare il cocktail e a riproporlo nei loro locali: nel volgere di qualche mese, non solo il Bitter Giuseppe compariva sui menù dei bar delle coste orientali ed occidentali degli Stati Uniti, ma faceva la sua simultanea comparsa anche in Francia, Spagna, Inghilterra e Italia.
Indice
Quanto limone?
Come realizzato da Cole, il Bitter Giuseppe prevede all’interno del Mixing Glass in cui viene realizzato sia gli oli essenziali di una scorza di limone, sia 10-15 gocce di succo proveniente dalla polpa del frutto. Ho preferito indicarti una quantità di succo di agrume più precisa, 5 ml, per rendere il drink più correttamente replicabile.
Un pizzico di sale
In alcune ricette che ho reperito su internet, i bartender consigliano di aggiungere un pizzico di sale o qualche goccia di soluzione salina per bilanciare maggiormente l’amarezza conferita dall’amaro al carciofo.
Se vuoi realizzare una soluzione salina, sciogli 20 g di sale in 80 g di acqua.