
Between The Sheets
Fra le lenzuola ognuno di noi dovrebbe essere completamente sé stesso. Se ancora non ci riesci, questa miscela di Rum, Cognac, Liquore all’arancia e limone potrebbe fare al caso tuo.
- Scheda
- Storia
- Note
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti e filtra in una coppetta ghiacciata. Infine, sprizza il twist di limone.
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Indice
Chi ha creato il Between The Sheets?
Partiamo da qui. La risposta è che non si sa con esattezza.
Come per molti altri drink iconici, la grande variabilità riscontrabile nella struttura delle prime ricette conosciute dipende dal fatto che il nome, un nome che funziona, fu utilizzato da differenti barman per delineare miscele diverse.
In questo caso il “tra le lenzuola” è sia un ammiccamento malizioso, sia legato al fatto che è un cocktail capace di stenderti e mandarti a letto.
Quello che è certo è che il Between The Sheets fu uno dei cocktail più iconici della “età del Jazz” (1918-1928), sia in America che nel Vecchio Continente, come riporta David Wondrich sul The Oxford Companion to Spirits & Cocktails del 2020.
Il Between the sheets di Harry MacElhone
Oggi il Between The Sheets, nella propria ricetta “canonizzata”, viene spesso attribuito all’estro creativo di Harry MacElhone, che parrebbe averlo assemblato la prima volta precedentemente al 1930, nel proprio Harry’s New York Bar di Parigi. “Parrebbe”.
Questa ipotesi è avvolorata dal fatto che sul suo Barflies and Cocktails del 1927 compare il Little Evil Cocktail: Rum Bacardi, Gin, Cointreau e succo di limone. Dobbiamo però aspettare il 1996 per vederlo menzionato in una edizione dei suoi libri, l’ ABC of Mixing Cocktails, e composto dagli ingredienti che conosciamo.
Anche se mi piacerebbe, non possiamo quindi affermare con esattezza la sua paternità del cocktail.
Mr. Polly
Un’altra possibile origine invece del cocktail ne attribuirebbe l’ideazione al bar dell’Hotel Berkeley di Londra ed al suo manager, Mr. Polly, nel 1921.
Le prime fonti del Between the sheets
La prima menzione a stampa compare nel 1927 sul The New Yorker, un periodico americano nato del 1925 che pubblica reportage, narrativa, satira, poesia e vignette. In questo caso la ricetta riporta il Between The Sheets con due parti di Gin, un parte di Bacardi Rum, una parte di Cointreau ed una generosa dose di Assenzio.
Compare poi in un libro americano del 1929, il Drawn From The Wood di Frank Shay, in cui il drink risulta composto da Gin, Bacardi Rum e Cointreau.
Nel 1930 compare anche nel ricettario di William Boothby: Swallows.
Curiosità: nel 1928, in Here’s How di Judge Jr., è possibile trovare un Attaboy cocktail composto da: Gordon Water, Bacardi, Cointreau e succo di limone, praticamente un Between the sheets!
Il Between The Sheets in Europa
Una volta raggiunto il suolo europeo, il Gin verrà sostituito dal Cognac e si provvederà ad un nuovo bilanciamento grazie all’aggiunta del succo di limone, andando così a ricreare una struttura che richiama quella del Sidecar (attribuito nel 1922 da Robert Vermeire e Harry MacElhone al barman londinese Pat MacGarry), ma impreziosita dalle note aromatiche del distillato di canna da zucchero.
Fu Harry Craddock ad inserire per primo questa versione del Between The Sheets nel suo ricettario del 1930, il The Savoy Cocktail Book, consegnandolo ai posteri nella ricetta che oggi misceliamo.
Da lì, con piccole differenze, il Beetween The Sheets compare in alcuni ricettari minori, arrivado alla conscrazione nel 1948 nell’importantissimo testo di Embury The Fine Art of Mixing Drinks.
La canonizzazione IBA del Beetween the sheets
Fu inserito nella lista IBA dalla prima codifica del 1961, per poi venire eliminato nelle edizioni successive fino al suo definitivo reinserimento in quella del 2011.
Indice
Assenzio e Between the sheets
In diverse versioni del cocktail, possiamo trovare tra gli ingredienti l’Assenzio. Poche gocce possono arricchire la miscela con una pungente e delicata nota erbacea.
Liquore di erbe
La versione del Between the sheets che troviamo nell’edizione del 1951 del libro Bottom up di Saucier, riporta l’inserimento nella ricetta di una piccola dose di un famoso liquore di erbe, spezie e miele, versione assolutamente da provare a bilanciare.