Aviation
Ci sono voluti 74 anni per capire la correlazione fra il drink ed il suo nome. Ancora una volta, onore a Wondrich!
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti e filtra in una coppetta ghiacciata. Infine, sprizza il twist di limone.
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Indice
Dalla crema di Violetta all’Improved Aviation
Prima di annoiavi con la storia di questo cocktail, parto facendo una premessa: stiamo parlando di un drink molto semplice e floreale composto da Gin, succo di limone, Maraschino e Crema di violetta. Proprio quest’ultimo ingrediente è l’elemento caratterizzante del cocktail, e che andrà nel corso della storia a determinare due versioni del drink: una con, ed una senza il liquore. Oggi lo standard è quello di preparalo con, ma sappiate che non è sempre stato così e che il cocktail, inoltre, ha un’origine diversa.
In tutta sincerità, non avevo mai considerato questo cocktail fino al 2010, data in cui Antonio Parlapiano del Jerry Thomas Project di Roma rende famoso il suo twist Improved Aviation.
Intro po’ da nerd: le primissime tracce
L’Aviation è rimasto per lungo tempo un drink dal passato incerto o quanto meno travisato, e le prime menzioni sono diverse dal drink che conosciamo oggi.
Le prime tracce di un Aviation Cocktail compaiono nel 1911 nel San Francisco Chronicle, dove si parla di una drink composto da Whiskey, Vermouth Italiano e Bitters.
Nel 1912 Boothby pubblica una sua versione di Aviation Cocktail composta da Dubonnet e Sherry.
Nel 1913 Straub pubblica un altro tipo di Aviation: con Applejack, lime, granatina e Assenzio.
Nel 1914 la versione pubblicata da E. P. Rawling parla di Irish Whiskey e succo d’uva.
Nel 1930 Harry Craddock riporta l’Aviation come Gin, succo di limone e maraschino.
Nel 2004 il colpo di scena: viene scoperta la versione del 1916 di H. Ensslin che oggi rappresenta lo standard.
L’Aviation di Craddock
Fino al 2004 veniva universalmente considerato un cocktail dai natali londinesi poiché la prima menzione a stampa fino allora conosciuta veniva reputata quella presente sul The Savoy Cocktail Book di Harry Craddock, pubblicato nel 1930, che prevedeva l’unione di Gin, succo di limone e maraschino.
Hugo Ennslin
La situazione cambiò nel 2004, come precedentemente preannunciato: mentre David Wondrich stava svolgendo i propri studi (che poi convergeranno nella stesura di Imbibe!, prima edizione stampata nel 2007) su drink, barman e loro libri, si imbatté su eBay in una rarissima copia di Recipes for Mixed Drinks, opera auto-pubblicata nel 1916 da Hugo Ensslin. Wondrich stesso racconta che la prima volta che mise gli occhi fra le righe del libro per poco non si soffocò con la zuppa che stava mangiando per pranzo: l’opera si rivelò una pietra miliare della storia della miscelazione.
L’importanza del libro di Ensslin non si deve alla fama del proprio autore, la cui storia è stata abbastanza anonima. Ensslin è infatti un barman impiegato in un albergo di secondo ordine a New York, il Wallick Hotel, mai citato sui giornali del tempo. Hugo non è nemmeno famoso o quantomeno citato fra i più apprezzati bartender della metropoli statunitense, e lascia dietro di sé una assenza di notizie quasi totale che si ridimensiona solo su alcune questioni biografiche. Nasce in Germania il 25 ottobre del 1880, arriva in America nel 1896, si arruola volontario nella Prima guerra mondiale e si suicida nel 1930.
Una fonte da cui attingere
L’importanza dell’opera non risiede nemmeno nella qualità estetica della pubblicazione, né nell’originalità delle ricette. Ma il libro è importante perché rappresenta l’ultimo ricettario stampato prima del Volstead Act e dell’instaurarsi del Proibizionismo, e, secondo le stesse parole di Wondrich, ci consegna un elenco completo delle bevande miscelate a New York prima della “dry law”. Fra cui, appunto, l’Aviation.
L’impatto di Ensslin sulla miscelazione mondiale risulta ancora più evidente se consideriamo che alcuni studi farebbero derivare 146 ricette del The Savoy Cocktail Book (circa 1/6 del numero totale presente nell’opera di Craddock, che per decenni è stato un importante punto di riferimento nella formazione e nel lavoro di numerose generazioni di barman) proprio da Recipes for Mixed Drinks. Uno spudorato copia-incolla? Sembrerebbe di si.
Fra queste ricette spicca l’Aviation. E proprio la versione di Ensslin, che rispetto a quella di Craddock prevede l’aggiunta della Crema di violetta, ci dona finalmente la spiegazione del nome dato al drink: l’utilizzo del liquore colorerebbe infatti la miscela di un pallido azzurro che ricorda quello del cielo.
L’Aviation oggi
È un cocktail richiesto? No.
È un cocktail di cui i bartender parlano? Sì (tutta colpa della crema di violetta e dei ragazzi del Jerry Thomas Project di Roma).
È un cocktail floreale da rispolverere all’occorrenza davanti ad una richiesta di questo tipo? Sì, quindi segnatelo.
La canonizzazione IBA
In questi anni l’Aviation ha fatto così tanto rumore che è finito pure nella codifica IBA del 2011.
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La crema di violetta
Oggi il liquore di violetta è facilmente reperibile ed è stato rimesso in commercio proprio per un rinnovato interesse verso la miscelazione classica. Non utilizzare invece liquori floreali come i Parfait Amour, non sono la stessa cosa.
Attenzione al maraschino
Col maraschino vacci piano: una piccola quantità è più che sufficiente per contribuire alla ricetta. Una dose eccessiva rischia invece di rovinare il cocktail.
Sciroppo di zucchero
Come tutti i Daisy, per accentuare il sapore e dare corpo, puoi provare ad aggiungere 5 ml di sciroppo di zucchero.