Mimosa
In giro per i quattro angoli del globo, il Mimosa è il drink simbolo del brunch, secondo solo al Bloody Mary. Andiamo a scoprirlo e a delineare le differenze che lo separano dal Buck’s Fizz, composto dai medesimi ingredienti.
- Scheda
- Storia
- Note
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa gli ingredienti in una flûte ghiacciata. Mescola delicatamente senza sgasare il vino e sprizza il twist di arancia.
Info
Famiglia
Tipologia
Creatore
Periodo storico
Iscriviti!
Indice
La prime fonti del cocktail Mimosa
Il Mimosa venne creato intorno al 1925 ed è accreditato al bartender Frenk Meier, mentre questi prestava servizio all’Hotel Ritz di Parigi.
La prima menzione a stampa risulta essere quella del 1936 su Artistry of Mixing Drinks proprio di Meier, che nel libro lo riporta anche col nome di “Champagne Orange”.
Piccola curiosità: sul libro di Meier compare un simbolo vicino al nome dei drink inventati dal famoso bartender, ma questo simbolo non è presente di fianco al nome del Mimosa.
Il Buck’s Fizz
Il drink è molto simile ad un’altra bevanda miscelata conosciuta come Buck’s Fizz, preparata la prima volta agli inizi degli anni ’20 da Pat McGarry, capo barman al Buck’s Club di Londra.
(La confusione) e la canonizzazione IBA del Mimosa
Altra piccola curiosità: un drink composto di spremuta di arancia e Champagne viene integrato nella lista IBA con la codifica del 1986 (la seconda), apparendo sull’elenco come Buck’s Fizz, cosa che si ripete anche nella codifica successiva, quella del 1993.
A partire dalla quarta edizione, quella del 2004, la miscela dei due ingredienti resta all’interno della lista IBA, ma venendo presentata come Mimosa, fatto reiterato nelle codifiche del 2011 e del 2020.
Stessi ingredienti, strutture diverse
Mimosa e Buck’s Fizz spesso sono utilizzati per descrivere la medesima miscela di spremuta di arancia e Champagne, ma esiste una differenza veramente sottilissima fra i due: il primo è composto dai due ingredienti in parti uguali e servito in un calice da vino ricolmo di ghiaccio; il secondo, invece, sarebbe costituito da una quantità di Champagne doppia rispetto alla spremuta di arancia, servito in una flûte senza ghiaccio.
Il Mimosa oggi è uno dei re del brunch, insieme al Bloody Mary. Fresco e delizioso, incorpora la dolcezza dell’arancia alla effervescente acidità dello Champagne, ottimale per accompagnare una robusta colazione continentale.
Indice
Ingredienti freddi!
Oltre al vino, vi consiglio di utilizzare anche spremuta di arancia fredda. Ovviamente, i succhi confezionati sono banditi.
Un tocco di eleganza
Per quanto a voler essere pignoli il drink andrebbe presentato in un bicchiere con del ghiaccio al suo interno, preferisco servilo senza, perché mi sembra di conferirgli un tocco di maggiore eleganza.