El Presidente
Se il Cuban Manhattan è figlio dei bartender statunitensi giunti a Cuba con l’avvento del Proibizionismo, El Presidente è la risposta totalmente autoctona dei Cantineros della miscelazione cubana.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti in un mixing glass ben freddo, stirra con ghiaccio a cubetti e filtra in una coppetta ghiacciata. Infine, sprizza il twist di arancia.
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La versione di Wondrich
Un drink conteso, El Presidente, fra due grandi personalità della storia della miscelazione: Edwin “Eddie” Woelke e Constante Ribalaigua.
David Wondrich su Imbibe! ne attribuisce la paternità a Constante, verso la metà degli anni ’10 del Novecento, prima del suo arrivo a El Floridita nel 1914, quando prestava servizio come head bartender presso un piccolo locale appena fuori Parque Central a L’Avana. Sembrerebbe che, mentre il Daiquiri veniva consumato principalmente dai turisti internazionali (statunitensi in primis), El Presidente sia stato per quasi due decenni il drink preferito dai residenti dell’isola caraibica, tanto da meritarsi alcune menzioni sui quotidiani americani, come nel caso del New York Evening Telegram nel 1919.
I coniugi Brown e Eddie Woelke
Di un differente parere sembrerebbero essere invece Anistatia Miller e Jared Brown sul loro Cuban Cocktails del 2012: secondo loro spetterebbe ad Edwin “Eddie” Woelke, se non proprio l’invenzione, la grande popolarità raggiunta dal drink.
Nato a Philadelphia nel 1877 da una famiglia di immigrati tedeschi, fece le sue prime importanti esperienze nel mondo della ristorazione a Parigi per poi rientrare in patria nel 1906 e trovare posto al bancone del bar dell’Hotel Knickerbocker di New York, al fianco di un giovanissimo Harry Craddock. Morto il proprietario della struttura nel 1912 nella tragedia del transatlantico Titanic, si trasferì al New York Biltimore Hotel di proprietà di John McEntee Bowman e Chanrles Francis Flynn. Imprenditori lungimiranti o semplicemente baciati dalla dea della fortuna, alle soglie dell’entrata in vigore del Proibizionismo, nel 1919, Bowman e Flynn si accaparrarono la gestione del Sevilla Hotel su Calle Trocadero, a L’Avana, che ben presto rinominarono Sevilla – Biltimore Hotel, rendendolo in breve tempo un punto di ritrovo per dignitari, celebrità e capitani d’industria provenienti dai quattro angoli del pianeta. Eddie Woelke fu trasferito al Sevilla – Baltimore come parte della squadra inaugurale della struttura.
Secondo Miller e Brown, il drink El Presidente divenne famoso proprio al bancone di Eddie, per quanto non ne fu lui l’inventore materiale, bensì uno sconosciuto barman che miscelava cocktail al Bar Vista Alegre su Calle Belascoaìn dopo il 1909, anno della ristrutturazione edilizia della zona. Nel 1924 Eddie Woelke si trasferì al Casinò Nacional, il medesimo anno in cui Gerardo Machado fu eletto quinto Presidente dell’Isola: l’anno seguente, sul menù del Casinò Nacional comparve il drink Presidente Machado.
Due diversi Presidenti per un solo drink
Se il drink di Woelke faceva espressamente riferimento a Gerardo Machado, da quale altro presidente il drink di Constante ideato intorno al volgere del primo decennio del XX secolo prendeva il nome? Tutte le strade portano alla figura di Mario Garcìa Menocal, che guidò il Paese dal 1913 al 1921.
Con o senza sciroppo di granatina
Conseguentemente a questa diatriba sulla paternità del drink, è fisiologico che passando per così tante mani El Presidente sia giunto a noi sotto differenti ricette, che possiamo raggruppare in due macro-famiglie: una è quella che nella ricetta utilizza la granatina; l’altra è quella che la esclude dalla lista degli ingredienti.
La prima menzione su un ricettario è quella del 1910 sull’opera 101 Drinks and How to Mix Them, redatta da un autore anonimo: la ricetta prevede l’utilizzo di Rum e Vermouth italiano in medesime quantità e qualche goccia di Curaçao.
Nel 1915 sul libro Manual del Cantinero di John Escalante, oltre ai già citati rum, liquore aromatizzato alle arance e Vermouth (“de Chambery”, una tipologia francese prodotta dall’azienda Dolin e che risulta essere una via di mezzo fra la qualità dolce italiana e quella secca transalpina) vengono riportati l’Angostura bitters, la granatina e lo sciroppo di zucchero.
Nel 1927, sul ricettario El Arte de Hacer un Cocktail y Algo Mas, edito dalla Compania Cervecera International SA, compaiono entrambe le versioni del drink: El Presidente (Rum, Vermouth francese e granatina; versione ripresa poi nel 1948 dal libro El Arte del Cantinero, l’opera stampata dal Club de Cantineros) e Presidente Machado (Rum, Vermouth francese, granatina e curaçao).
Da considerare è anche la pubblicazione del 1929, Libro de Cocktail di Juan A Lasa (il primo ricettario cubano a riportare la struttura del Mojito), in cui, anche questa volta, sono riportate due ricette, entrambe con il medesimo nome: la prima composta di rum, vermouth Dolin e granatina, mentre la seconda, molto più tendente al secco, riporta vermouth Noilly Prat, Rum e Orange Bitters.
Sui ricettari – souvenir di El Floridita, sotto la gestione di Constante Ribalaigua, le variazioni sul drink sono numerose: sull’edizione del ’34 compare composto di Chambery Bermouth [sic], Bacardi Gold e Curaçao (la ricetta sottostante è il Presidente Menocal Special: menta piperita ben pressata, succo di limone, zucchero e rum…familiare?!); nel ’37 il “Marti Rum” sostituisce il Bacardi; nel ’39 lo Chambery è sostituito dall’Ama Vermouth; lo stesso anno, sul libro La Cuña del Daiquiri Cocktail, si fa riferimento ad un generico Vermouth bianco.
La struttura
El Presidente, conosciuto anche come la risposta cubana al Manhattan, al di là delle variazioni poco sopra indicate, è un drink di un’eleganza veramente raffinata, che nella sua più semplice versione, quella a base di Rum, Vermouth e Curaçao, è già capace di portare alla bocca del nostro cliente un piccolo gioiello di gusto e complessità aromatica, per quanto sulla carta sembrerebbe non riuscire ad esprimere al massimo il proprio potenziale.
Tre ingredienti che si integrano alla perfezione, con le note fruttate del vermouth a bilanciare la secchezza di un rum giovane e dai lievi sentori di botte (vaniglia e cuoio) e la spinta del curacao a dare maggiore struttura e persistenza alla bevuta. L’Angostura bitters implementa l’aromaticità, donando quei sentori speziati che richiamano alla mente l’esotismo dell’Isola caraibica, mentre l’utilizzo della granatina ha la doppia funzione di rendere il drink più armonico, coi suoi sentori dolci e di frutta, e di aggiungere una leggerissima nota acidula tipica della melagrana.
Indice
Quale versione per El Presidente cocktail?
Come riportato più sopra, nel corso degli anni la ricetta di El Presidente ha subito numerose modifiche, tutte facilmente reperibili sui libri dell’epoca. Io ti riporto la mia ricetta preferita, ma ti invito comunque a provare le altre per scoprire le tue preferenze su questo drink.
Il Vermouth per El Presidente cocktail
A fare la differenza in questo caso è l’utilizzo del Vermouth bianco dolce Dolin Blanc (e l’utilizzo di una granatina home made).
Sul libro Potions of the Caribbean, Jeff Beachbum Berry propone, in sostituzione al Vermouth “de Chambery”, di miscelare in parti uguali il vermouth rosso italiano e la variante extra-dry francese.
Granatina home made
Eccola di nuovo, nel qual caso te la fossi persa.