Affinity
Un’origine antica per questo twist sul Rob Roy, in cui le note di Whisky scozzese e Vermouth italiano sono esaltate dalla nota secca e aromatica del Vermouth francese.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti in un mixing glass ben freddo, stirra con ghiaccio a cubetti e filtra in una coppetta ghiacciata. Infine, sprizza il twist di limone.
Info
Famiglia
Creatore
Periodo storico
Iscriviti!
Indice
Le prime testimonianze
La struttura originaria del drink sembra molto antica: le prime testimonianze sarebbero da rintracciare nelle opere di William “Cocktail” Boothby, il Cocktail Boothby’s American Bartender del 1891 e The World’s Drinks And How To Mix Them del 1908, entrambe riportanti una ricetta composta di French e Italian Vermouth in medesime quantità e Creme de Violet.
Verso la forma canonica
Nel 1909 l’Affinity compare per la prima volta miscelato con gli ingredienti che oggi utilizziamo nella sua realizzazione: sul The Reminder di Jacob A. Didier campeggia la struttura 1/3 di French Vermouth, 1/3 di Italian Vermouth, 1/3 di Scotch Whisky e due dash di Bitters.
Nel ricettario del 1937 The How And The When di Hyman Gale e Gerald F. Marco troviamo per l’Affinity una doppia codifica: la No.2, del tutto simile a quella riportata da Boothby, e la No.1 che riporta la versione di Didier. Quest’ultima variante prenderà sempre più piede nel mondo della miscelazione col procedere del tempo, tanto che appena una decina di anni dopo l’opera del 1937, sul The Fine Art Of Mixing Drinks di David Embury (1948), sarà riportata come unica ricetta, descritta dall’autore come un Medium Manhattan, quindi con il Vermouth Dry ad equilibrare le note dolci dello Sweet Vermouth.
Canonizzazione IBA
L’Affinity comparve sulla prima codifica della lista IBA del 1961, fra i 50 drink selezionati dall’International Bartender Association come canone internazionale per le bevande miscelate. Con il passare del tempo le preferenze della clientela rivolte verso gusti meno dolci porteranno il drink alla forma che oggi misceliamo, più indirizzata verso l’esaltazione dello Scotch Whisky e dei suoi sentori maltati anziché privilegiare l’aspetto aromatico, speziato e floreale dei due Vermouth.
Indice
Un bilanciamento interessante
Trovo molto interessante il bilanciamento della versione del The Savoy Cocktail Book, dove Vermouth dolce, Vermouth dry e Blended scotch whisky sono misurati in parti uguali. Nel nostro caso potrebbe essere 30 ml ciascuno.