Vampiro
Per molti il Vampiro non è altro che la versione messicana del Bloody Mary, ma uno studio più approfondito sulle sue origini ci rimanda ad un drink totalmente differente, nato dal Pico de Gallo.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti e filtra in un Highball glass freddo colmo di ghiaccio. Infine, decora con una rondella di lime.
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Indice
Natura rurale
Non è semplice fare una scheda tecnica sul Vampiro. Non perché sia un drink dalla preparazione particolarmente complicata. Nemmeno perché richieda ingredienti non più in commercio. E neanche perché la sua ricetta sia stata pubblicata per la prima volta su un libro leggendario smarrito e mai più ritrovato. Ciò che caratterizza il Vampiro, e che rende un pochino più ostica la sua trattazione, è la sua natura “rustica”.
Il fruttivendolo Oscar Hernandez
Siamo in Messico sul finire degli anni ‘70, nei pressi del Lago Chapala, nella piccola cittadina di San Luis Soyatlàn, 3000 abitanti in una spianata dedita all’agricoltura. Nel suo piccolo negozietto di frutta e verdura, il signor Oscar Hernandez tutti i giorni, per combattere la calura asfissiante che l’asfalto cittadino gli restituisce dal bordo della strada che ospita le bancherelle su cui tiene esposti cocomeri, cetrioli e peperoncini, è solito prepararsi una bevanda fresca e dissetante dal caratteristico e misterioso colore rosso acceso. La cittadina non è meta di turisti, e così Hernandez, per ingraziarsi la propria clientela, comincia ad offrire la bevanda di sua creazione a qualche avventore per concedere una pausa dall’afa insopportabile mentre questi fanno compere di ortaggi e primizie.
Popolarità e canonizzazione IBA
La bevanda piace, con il passare del tempo qualcuno ne chiede un secondo bicchiere, qualcuno comincia addirittura a recarsi da Hernandez non per comprare ananas e patate ma per gustare un Vampiro (così Oscar decide di chiamare la miscela “rosso sangue” da lui miscelata e preparata in buste di plastica che sembrano sacche di liquido organico, stratagemma ideato per evitare che il contenuto si versasse nella macchina dei suoi clienti che venivano a ritirare l’apprezzata bevanda in stile “drive – and – go”). Oscar decide allora di cominciare a commercializzarla, la voce inizia a spargersi al di là dei confini cittadini e ben presto una nutrita schiera di persone, fra cui coloro che percorrono l’autostrada fra Guadalajara e Mazamitla (una zona montagnosa in cui molti si ritirano ogni fine settimana fra freschi boschi di pini per scappare al torrido caldo della metropoli), arriva a San Luis Soyatlàn per concedersi una sosta, dalla propria quotidianità o dal viaggio, rinfrescandosi con un Vampiro. Negli ultimi quindici anni il drink è diventato un fenomeno di massa così tanto esteso in Messico da assicurargli un posto nella codifica della lista IBA del 2011, per poi scomparire da quella successiva del 2020.
La Sangrita
Ma di cosa è composto il Vampiro di Hernandez? Andiamo in ordine di facilità nel reperimento degli ingredienti: sale; succo di lime e spremuta di arancia; Tequila; Squirt (una soda al pompelmo rosa molto popolare in Messico e ingrediente originario del Paloma) e Sangrita. Sulla Sangrita apro una breve parentesi, poiché maggiori informazioni le potete trovare nella scheda tecnica dedicata esclusivamente alla preparazione che porta questo nome; qui preferisco trattare la Sangrita per l’apporto aromatico che dona al Vampiro di Hernandez e per come possiamo ricrearlo noi che siamo al di fuori delle tradizioni e dei confini messicani. La Sangrita è una bevanda home-made che ogni bar del Messico prepara per essere consumata a shot insieme al Tequila e al Mezcal: alcuni locali sono famosi per il loro mix e spesso si dice che la fortuna di un’attività commerciale nel settore della ristorazione dipenda della propria ricetta di Sangrita.
Originariamente si trattava del succo che rimaneva dopo aver consumato il Pico de Gallo (ndt, “Coda del Gallo”; ricorda qualcosa?!), un piatto della cucina tradizionale messicana che potremmo tradurre con “insalata mista”, di frutta o verdura che sia, spolverata di polvere di peperoncino, ingrediente che conferisce al liquido un intenso colore rosso. Preparata con diversi tipi di vegetali, proprio per richiamare il colore della coda variopinta del gallo, di Pico de Gallo se ne trovano versioni con mango, papaya, cetrioli e tutto quello che il suolo del Messico può produrre. La Sangrita tradizionale dello Stato di Jalisco, di cui Guadalajara è la città più popolosa, è prodotta a partire da arance, lime, succo di melograno e peperoncino in polvere (o salsa di peperoncino). Al di fuori dello Stato, la Sangrita è creata in maniera del tutto diversa dalla sua forma tradizionale, ovvero a partire dal succo di pomodoro, a cui si deve il richiamo al caratteristico colore rosso: a rendere le cose inoltre piuttosto complesse vi è anche la tendenza in varie regioni del Messico a chiamare con il nome di Pico de Gallo la salsa picada (o salsa bandera, traducibile in “salsa della bandiera” per via dei suoi colori), composta di pomodori, cipolle, lime, sale, peperoncino e coriandolo, da cui probabilmente le Sangritas commercializzate al di fuori dello stato di Jalisco prendono ispirazione.
E proprio con questi prodotti ed i loro sentori (cipolla, succo di pomodoro, lime e peperoncino) il Vampiro è giunto all’attenzione del mondo della miscelazione, per quanto, come ho provato a spiegare, la ricetta originale di Hernandez sembrerebbe possedere un differente ventaglio gustativo.
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Qualche chiarimento
Puoi trovare online una quantità praticamente infinite di ricette del Vampiro, ma non ti spaventare: la sua natura rustica permette una gamma senza fine di interpretazioni personali.
Puoi trovare ricette dove la cipolla è assente, altre dove il succo di pomodoro e la granatina sono sostituiti dalla spremuta di melograno o, ancora, l’utilizzo di insaporito tipici del Messico di cui non avevi mai sentito il nome.
Quindi, gioca, sperimenta, crea e trova la versione di Vampiro che più di tutte le altre convince te e la tua clientela.