
Tintoretto
Un’altra ideazione di Giuseppe Cipriani, colui che ha insegnato al mondo l’eleganza e il servizio di alto livello. Una variante del Bellini, che alla pesca sostituisce la spremuta di melagrana.
- Scheda
- Storia
- Note
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti nel bicchiere ghiacciato e miscela delicatamente.
Info
Famiglia
Tipologia
Creatore
Periodo storico
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Indice
Il Furioso
Il Tintoretto venne creato a Venezia intorno agli anni ’50 da Giuseppe Cipriani dell’Harry’s Bar come variante del più famoso Bellini. Cipriani era un grande appassionato dell’arte veneziana, che spesso ha omaggiato nelle sue creazioni e da cui altrettanto spesso si è lasciato ispirare. Nel caso del drink in questione, il nome deriva da quello di noto pittore lagunare, Jacopo Robusti, conosciuto con i soprannomi di Tintoretto (perché il padre faceva il tintore di tessuti di seta), Il Furioso e Il Terribile (come lo appellava Giorgio Vasari per il suo carattere forte e l’utilizzo della tecnica del chiaroscuro nei suoi dipinti).
La struttura
Il Tintoretto è composto da spremuta fresca di melagrana e vino Prosecco, generalmente nelle proporzioni di 1/3 e 2/3. Data la stagionalità del frutto di cui è composto, si consiglia di miscelarlo specialmente a settembre e ottobre, mesi in cui la melagrana è all’apice della sua maturazione, ricca di zuccheri, saporita e molto aromatica. Fresco, acidulo e dissetante, è un’alternativa ai più comuni drink da aperitivo.
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Errori da evitare
Non utilizzare le granatine industriali per realizzare il Tintoretto. Il risultato non è all’altezza del drink creato da Cipriani.
Cerca di ottenere la spremuta di melagrane quanto più vicino possibile al momento di realizzazione il drink: il succo del frutto, infatti, ossida molto rapidamente, imbrunendosi nel colore e perdendo gran parte del suo ventaglio aromatico.
Oggi in commercio esistono delle ottime puree che ci permettono di servire il Tintoretto tutto l’anno, senza essere schiavi dei mesi in cui la melagrana esprime al meglio il suo potenziale. Fra queste, io ho scelto la Purea di Melagrana Ponthier perché l’azienda raccoglie i frutti all’apice della loro maturazione, standardizzandone il sapore, permettendomi di utilizzare il suo impianto aromatico per tutta la durata dell’anno e con un prezzo al consumatore finale davvero vincente.