Rum Flip
Fra marinai ed opere teatrali, il lungo percorso del Rum Flip ha portato ai nostri palati un drink dolce, cremoso e speziato.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti e filtra in una Coppetta Cocktail ghiacciata. Infine, spolvera della noce moscata sulla superficie del drink.
Info
Famiglia
Tipologia
Creatore
Periodo storico
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Indice
Un marinaio a teatro
I Flip sono un’antichissima famiglia di miscelati. La loro prima menzione a stampa la ritroviamo in un’opera teatrale del 1695 di William Congreve, Love for Love, in cui viene subito messo in chiaro l’origine marinaresca del drink, riconfermata nel 1721 sul An Universal Etymological English Dictionary di Nathan Bailey, che riporta così la definizione del termine flip: “a sort of Sailors drinks, made of Ale, Brandy and sugar”. L’origine inglese sembra quindi essere decisamente confermata dai riferimenti storici in nostro possesso. I Flip col passare del tempo cominciano a venire realizzati con qualsiasi tipologia di spirito reperibile sul mercato. Erano usualmente serviti caldi, riscaldati con un tizzone ardente (o una loggerhead, una sorta di lancia di lunghezza variabile fra i 50 e i 125 cm di cui una delle estremità veniva resa rovente dalle fiamme di un camino e successivamente inserita all’interno di alcune bevande per riscaldarle velocemente) per permettere la caramellizzazione dello zucchero (o melassa) e della birra fra i suoi ingredienti e la formazione della schiuma in superficie, sempre apprezzata dai suoi consumatori.
L’uovo di Jerry Thomas
Raggiunto l’altro lato dell’Atlantico grazie ai vascelli mercantili, il Flip è fin da subito apprezzato dalla nascente società americana, che ne elabora una corposa quantità di versioni a seconda del tipo di distillato, liquore o vino fortificato si avesse a portata di mano. È al libro di Jerry Thomas, The Bar-Tender’s Guide del 1862, che dobbiamo accreditare la prima menzione dell’utilizzo delle uova nella realizzazione di questa famiglia di bevande: nelle sei ricette riportate (due Rum Flip, un Ale Flip, due Egg Flip e un Brandy Flip), l’uovo è sempre presente (“beaten”, ovvero montato, probabilmente mutuato dalla tradizione dell’Egg Nogg) e reso “smooth and finely frothed” con la tecnica throwing. Come si evince dalla lettura dell’opera, però, i Flip trascritti dal Professore sono ancora considerati drink corroboranti e da servire caldi.
Flip e ghiaccio
Nel 1874 sul libro di E. A. Simmons, The American Bartender or The Art and Mystery of Mixing Drinks, appaiono le prime versioni shakerate con ghiaccio, servite fredde e senza l’inclusione delle birre Ale fra gli ingredienti che compongono le ricette. La tendenza lanciata da Simmons diverrà quella dominante sul mercato statunitense, come testimoniato anche dal ricettario del 1882 di Harry Johnson, il New and Improved Bartender’s Manual, che riporta solo versioni fredde di Flip, fra cui per primo quella del Port Wine Flip, la variante più apprezzata dai consumatori dell’epoca.
Un drink per ridurre gli sprechi
Prima dell’arrivo sul mercato di albumi e tuorli pastorizzati da utilizzare con maggiore sicurezza alimentare in miscelazione, i Flip erano preparati per smaltire i tuorli delle uova che rimanevano “di scarto” dalla realizzazione di drink contenenti solo gli albumi, come il Whiskey Sour e il Silver Fizz. Questa era una delle due strade che percorreva anche Henry Charles Ramos nei confronti delle rimanenze dei tuorli dopo la realizzazione dei suoi Ramos Gin Fizz; l’altra, era il loro utilizzo nella preparazione delle omelette.
La struttura
Una famiglia di drink, quella dei Flip, che oggi non gode della popolarità che meriterebbe: all’interno di tutto l’universo della miscelazione, non esiste nulla di così cremoso, morbido, avvolgente ed elegante di un Flip, qualunque sia la base alcolica di riferimento. La grattata finale di noce moscata è un elemento imprescindibile. Ma attenzione, non pensare che il Flip sia un drink cristallizzato per l’eternità: la grande varietà di prodotti alcolici e edulcoranti in nostro possesso oggi permettono una personalizzazione veramente di grande ampiezza. Un esempio di come potere reinterpretare la natura del Flip è il contemporaneo Death Flip.
Indice
Jerry consiglia
In una delle due ricette di Jerry Thomas del Rum Flip (che lui serviva sempre calde) presenti sul Bar-Tender’s Guide del 1862, consiglia di grattugiare anche dello zenzero, insieme alla noce moscata, per aumentare il profilo aromatico del drink.