New York Sour
Se ti stai chiedendo come il vino rosso possa legarsi a meraviglia alla struttura del Whiskey Sour, sappi che non ho nessuna spiegazione a riguardo. Ma il drink funziona benissimo e dal 2020 è entrato a far parte della lista IBA.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti in un Boston. Dopo aver effettuato una Dry Shake o montato gli ingredienti con un aerolatte, shakera con ghiaccio e filtrate nel bicchiere freddo pieno di ghiaccio. Ora, versate delicatamente il vino in modo che rimanga sospeso in superficie, aiutandoti con un cucchiaino. Infine, sprizza il twist di arancia.
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Indice
Le prime testimonianze
Nel 2020 il New York Sour è entrato nella codifica della lista IBA, andando a riprendersi quel posto nell’universo della miscelazione che quasi 150 anni prima il drink occupava nei locali e nei saloon degli Stati Uniti.
E’ infatti un drink di lunga data: come riportato da David Wondrich su Imbibe!, la prima menzione a stampa del New York Sour risale al 1883, anno in cui in un’intervista ad un bartender di Chicago, che diceva di esserne anche l’inventore (tesi scetticamente smentita dallo stesso Wondrich, visto la tendenza del personaggio in questione ad attribuirsi la creazione di altri drink, quali il Manhattan, solo per citarne uno), si fa riferimento al cocktail con il nome di “Claret Snap”, dall’uso in voga ai tempi di definire “claret” qualsiasi tipo di vino rosso.
Il Sour di Boston
Sembra invece che il nome del New York Sour provenga dalla città di Boston, come riporterebbe la prima pubblicazione del drink nel 1885 sul Boston Herald. A questa menzione seguirono quella della prima ricetta riportata nel 1913 sulla terza edizione del The Cocktail Book edita nella capitale dello Stato del Massachussets e quella sull’opera di Leo Cotton del 1934, l’Old Mr. Boston Official Bar – Tenders’ Guide.
Anche conosciuto con i nomi di Continental Sour, Southern Whiskey Sour o Bronswick Sour (se preparato a base Rye whiskey), il drink ebbe una grande popolarità e distribuzione, come riportato nell’intervista del 1883, tanto che, qualora il float di vino rosso dato per scontato fosse stato omesso, i clienti erano soliti domandarne l’aggiunta per degustare la versione più famosa e consumata del tempo.
Le caratteristiche del New York Sour
Ancora oggi la presentazione del drink, con il suo “menisco” di colore rosso, donatogli dal vino (fortificato o meno che sia), riscuote l’entusiasmo dei clienti, che nel lento ed impercettibile scivolare verso il basso del float finale, rimangono colpiti dalle sfumature cromatiche che impreziosiscono il cocktail e ne catturano l’attenzione, prima di venire conquistati dalla struttura olfattiva e gustativa che il New York Sour sa mettere “sul banco”, nei suoi sentori ed equilibrati di dolce, acido, cereali del distillato e fruttato del vino, per venire infine avvolti dalla morbida e soffice texture data dall’albume pastorizzato.
Indice
Quale vino per il New York Sour?
Per il vino rosso è consigliato un Malbec, uno Shiraz oppure un vino fortificato come il Porto Rosso.
Aggiunta di arancia
Sull’opera The Oxford Companion to Spirits & Cocktails, l’autore David Wondrich consiglia di aggiungere alla ricetta una piccola quantità di spremuta di arancia (circa 5 – 10 ml).