Long Island Iced Tea
Se sento ancora il nome del Long Island collegato al Proibizionismo americano, faccio una strage!
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti direttamente nel bicchiere freddo pieno di ghiaccio e miscelali delicatamente. Infine, sprizza il twist di limone e decorate con uno spicchio di limone o di lime.
Info
Famiglia
Tipologia
Creatore
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Indice
I pregiudizi
Eccolo lì. Lo Sapevo. Ti aspettavo al varco. L’ho vista la smorfia di superiorità e supponenza con cui hai letto il nome di questo drink. “Su drinking.me c’è il Long Island Iced Tea?!” avrai pensato. La risposta è “Si!”.
Sta di fatto che sulla scheda del Long Island ci sei finito comunque. E perché? Per pura curiosità? Per errore? No, te lo spiego io il perché. Perché ad oggi il Long Island Iced Tea, seppur con meno intensità rispetto ai miei ricordi del primo decennio del 2000, è un drink ancora abbastanza richiesto e decisamente mal realizzato nella stragrande maggioranza dei casi.
Se hai mai ordinato un Long Island o, nel mentre ne miscelavi uno, hai mai assaggiato il drink e hai pensato “ma come si fa a bere sta roba?”, ti do una notizia: il drink era profondamente preparato male.
La riabilitazione
Non siamo qui ad innalzare la dignità del miscelato al pari di drink che, per merito dell’equilibrio raggiunto dalla sinfonia creata dai loro ingredienti, hanno fatto la storia della miscelazione, ma, ecco, vorrei farmi portavoce dell’idea che se realizzato nella maniera corretta, il Long Island non è un drink orribile, ma anzi un prodotto piacevole e rinfrescante.
E fai pace con questa possibilità, perché è la medesima cosa che può pensare il tuo cliente. Il tuo compito di “professionista del settore” è, ricordatelo sempre, quello di trovare una ricetta che ti permetta di preparare il drink nel migliore dei modi e di tenere il tuo avventore nel ruolo che si merita, quello di protagonista della propria serata.
Le mistificazioni
Il Long Island Iced Tea non è figlio del Proibizionismo, come a volte capita di leggere o di sentire dire da alcuni bartender, e non fu creato con l’intenzione di mascherare la bevanda alcolica agli occhi delle forze dell’ordine facendola passare per un tè freddo. La spiegazione? Era già difficile reperire un liquore in quegli anni, figuriamoci 5 e fra questi la Vodka, che prenderà piede nel mercato statunitense solo a partire dagli anni ‘40!
Il drink nasce invece nel 1972, a New York, all’Oak Beach Inn (nell’area metropolitana conosciuta con il nome di Long Island), creato da Robert “Rosebud” Butt.
L’occasione per l’ideazione del drink fu un contest fra circa 20 bartender della zona che si sfidarono nella realizzazione del migliore drink contente Triple Sec, l’ingrediente al centro della competizione. Il Long Island nel breve volgere di 5 anni era presente sui menù di tutti i bar degli Stati Uniti, come riportato da Butt in più di un’intervista.
La connessione col Flair
Per me e la mia esperienza lavorativa di bartender, il Long Island Iced Tea è connesso ai primi anni in cui il movimento “flair” raggiunse l’Italia fra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del Nuovo Millennio: nella fase finale di quella che possiamo considerare la Disco Era ed i relativi Disco Drink (molto colorati, molto potenti e realizzati con l’ausilio di prodotti processati, come il sour mix liofilizzato), realizzare un Long Island di qualità era quello contraddistingueva un buon barman da un pessimo barman.
Il drink rappresentava anche un’ottima occasione per mostrare alla platea di clienti che ci guardava lavorare, con movimenti rocamboleschi e scenografici, le nostre doti di giocolieri mentre versavamo i quattro o cinque ingredienti alcolici presenti nella ricetta nello stesso momento, impugnando due o tre bottiglie per ogni mano, con tutta probabilità continuando la creazione del drink con una presa “over the shoulder” dello shaker e con la nostra soda-gun pronta a finire la consumazione del cliente in estasi (o semplicemente in attesa) di fronte a noi.
La canonizzazione IBA del Long Island Ice Tea
A partire dalla codifica del 2004, il Long Island Iced Tea è entrato a far parte della lista IBA: mica male per un “ma come si fa a bere sta roba?”.
Indice
Tecnica Shake
Puoi anche può anche prepararlo utilizzando la tecnica Shake.
In questo caso, versa tutti gli ingredienti ad eccezione della Cola all’interno dello shaker, shakera e filtra nel bicchiere freddo ricolmo di ghiaccio. Colma con la Cola e miscelate delicatamente. Decora e servi.
Utilizzando la tecnica Shake, il drink raggiungerà prima temperature più fredde, specie se utilizzi ingredienti a temperatura ambiente.
Tequila?
Tequila o non tequila? Alcune versioni prevedono l’esclusione del distillato messicano, che avrebbe la colpa di monopolizzare a livello gustativo il bouquet del Long Island. Io, che mi trovo d’accordo con questa visione, preferisco realizzarlo senza.