Honeymoon Cocktail
Una Luna di Miele fra quattro ingredienti che insieme creano un’alchimia troppo poco spesso considerata dai bartender. Un sorso di bilanciamento e complessità aromatica.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti e filtra in una Coppetta Cocktail ghiacciata. Infine, sprizza gli olii essenziali di un twist di limone sulla superficie del drink.
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Indice
L’inesauribile Ennslin
Per quanto l’Honeymoon sia diventato famoso grazie alla sua inserzione nei menù dei Brown Derby, una catena di tre ristoranti di Los Angeles aperti a partire dal 1926 da Robert H. Cobb e Herbert K. Somborn, la prima menzione a stampa risulta essere quella sul libro di Hugo Ensslin del 1916 Recipes for Mixed Drinks, come ci riporta Ted Haigh sul suo Vintage Spirits and Forgotten Cocktails edito nel 2004. Il drink compare anche sul The Savoy Cocktail Book di Harry Craddock con la postilla in cui si fa presente che alcuni bartender sono soliti sostituire il succo di limone con la spremuta di arancia.
La struttura
La ricetta di Ensslin riporta l’utilizzo dell’Apple Brandy (o Applejack) come base alcolica su cui è costruito il drink, ma nel corso degli anni a questo, visto anche la sua difficile reperibilità in Europa soprattutto dopo l’inizio del Proibizionismo americano, si è andato a sostituire il Calvados. Rispetto al distillato di origine americana, in virtù dei disciplinari che ne regolano la produzione, il Calvados presenta un maggiore ventaglio aromatico, dovuto al tipo di materia prima utilizzata e all’invecchiamento nelle botti di quercia: una modifica che, in fin dei conti, ha sicuramente giovato all’Honeymoon.
Alle note calde e profonde del Calvados si accostano quelle delle scorze di arancia del curaçao e quelle speziate, dolci e rotonde del D.O.M. Bénédictine, il tutto prontamente bilanciato dall’acida freschezza del succo di limone, che pulisce sul finale il palato ad ogni singolo sorso.