
Floradora
Quando miscelazione e teatro si incontrano non può che risultarne qualcosa di evocativo e scenografico come un London Mule colorato di rosa, come i vestiti di scena di uno dei musical più apprezzati del Novecento.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti nel bicchiere freddo pieno di ghiaccio e miscela delicatamente. Infine, sprizza il twist di lime.
Info
Famiglia
Tipologia
Creatore
Periodo storico
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Indice
Le 6 “Girls”
Il Floradora, o Florodora, deve il proprio nome ad una commedia musicale in stile Eduardiano messa in scena per la prima volta a Londra l’11 novembre del 1899, con un record di rappresentazioni fermatosi a 455 serate. L’anno successivo aprì la stagione al neo-inaugurato Casino Theatre di Broadway, New York, e raggiunse la cifra da capogiro di 552 rappresentazioni, facendone il terzo spettacolo più longevo nella storia dei teatri americani.
La pièce rimase celebre soprattutto per le Florodora Girls, un sestetto di bellissime ragazze vestite di rosa che catturarono l’attenzione del pubblico, tanto da diventare oggetto di grande adorazione popolare. La storia ci racconta che delle sei prime protagoniste a vestire i panni delle Floradora Girls, tutte si sposarono con ricchi magnati dell’industria americana, tanto il loro fascino ebbe prese sull’immaginario collettivo.
La struttura
Come riportato dal New York Evening World nel 1901, la creazione del drink è da attribuire a Jimmy O’Brien, barman presso un ristorante sulla Columbus Avenue, che una sera a cena si ritrovò fra la clientela una delle protagoniste del musical che richiedeva qualcosa di nuovo da bere. Ispirato dal colore dei costumi di scena, miscelò questo Buck’s aromatizzato e colorato coi lamponi.
Benché le prime menzioni a stampa riportino l’utilizzo della ginger ale, oggi la versione più miscelata utilizza la ginger beer per donare quella nota di acidità e pungenza che manca alla soda originale. Il drink, fra gli altri ingredienti, comprende anche il gin (Plymouth, come riportato dal magazine del 1901) e il succo di lime. Una combinazione poco originale, senza dubbio, ma dal sicuro effetto sul cliente.
Indice
- Preferisco la versione con la ginger beer che rende meno stucchevole il drink, già addolcito dallo sciroppo di lamponi. Niente ti vieta però di proporre quella con la ginger ale a colmare il drink. Questione di gusti!
- Attenzione con la quantità di lime. La misura riportata in ricetta è un indice di riferimento: in commercio, infatti, esistono Ginger beer con differenti dolcezze. Assaggia quella che hai a disposizione e regola di conseguenza la quantità di succo di lime.