
Corpse Reviver #1
“Hair of the dog”, “Anti Fogmatic” e “Pick-me-up” sono tutti sinonimi del più famoso “Corpse Reviver”, nient’altro che una cura per neutralizzare i postumi di una sonora sbronza. Questa è la versione di Frank Meier.
- Scheda
- Storia
- Note
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti in un mixin glass ben freddo, stirra con ghiaccio a cubetti e filtra in una coppetta ghiacciata. Infine, sprizza il twist di limone.
Info
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Indice
Il resuscita-morti
Fin dagli albori della miscelazione l’uomo ha provato a realizzare una cura per i postumi del giorno successivo alle sbronze delle nottate precedenti. Il nome Corpse Reviver nel corso della storia è stato affiancato a differenti ricette tutte nate con l’obiettivo finale di risollevare fisico e spirito dopo i bagordi alcolici. Le menzioni più antiche sarebbero quelle del 1861 sul settimanale satirico Punch, or the London Charivari, e del 1871 sul The Gentleman Table Guide, entrambe pubblicazioni britanniche.
Precisazione quest’ultima quanto mai essenziale poiché per quanto considerata una bevanda statunitense, come riporta David Wondrich nel suo The Oxford Companion to Spirits & Cocktails, quando nel 1895 un londinese di passaggio a New York chiese al bartender dell’Hoffman House di preparargli un Corpse Reviver, questi rispose con un inequivocabile “What’s that?”. Per come lo conosciamo oggi, il Corpse Reviver #1 appare nel The Savoy Cocktail Book del 1930 di Harry Craddock, ma la sua attribuzione più corretta sarebbe da tributare al barman Frank Meier, bar manager in servizio presso il Ritz Hotel di Parigi, che lo avrebbe creato fra gli anni ’20 e ’30 del Novecento. Meier inserirà poi la ricetta sul proprio The Artistry of Mixing Drink del 1936.
La struttura
La ricetta di Meier riporta in parti uguali i tre ingredienti che compongono il Corpse Reviver #1, ovvero Vermouth italiano, Brandy e Calvados o Applejack. Oggi la versione più istituzionalizzata è quella presente sul The Savoy Cocktail Book, dove il Brandy ricopre la metà delle quantità finale del drink, con i restanti due ingredienti a fare da corollario alla struttura del distillato di uva. L’associazione fra vermouth dolce e brandy (o Cognac) era già stata sperimentata in altri drink, uno fra tutti il Vieux Carré, creato nella città di New Orleans. Lo stesso Vieux Carré riportava nei suoi ingredienti anche il Rye Whiskey, che talvolta in passato è stato usato come sostituto di un prodotto di più difficile reperibilità, l’Apple Jack o Apple Brandy. Se volete provare la versione con il Calvados, andate tranquilli: quest’ultimo integra benissimo i suoi sentori di mela alla rotondità del Brandy e alla dolcezza del vermouth.
Indice
Twist di limone
Il twist di limone in questo drink mi aiuta a conferire una nota di freschezza che altrimenti non ritroverei negli altri ingredienti presenti nella ricetta di Craddock.
Bilanciamento primordiale
La prima ricetta riportata di un Corpse Reviver, quella presente sul magazine satirico Punch, or the London Charivari del 1871, risultava composta di brandy e maraschino in medesime quantità e aromatizzata con qualche goccia di Boker’s Bitters.