Cape Codder

Il cranberry

Il Cape Codder sembra essere nato attorno alla metà degli anni ’40, quando la Ocean Spray Cooperative, poi divenuta la Ocean Spray Cranberries Company, decise di incrementare la vendita sul territorio statunitense del cranberry. Cos’è il cranberry? Si tratta del mirtillo rosso (nome scientifico Vaccinium subg. Oxycoccus), conosciuto anche con il nome di ossicocco o mirtillo rosso di palude, originario dell’America, da cui si ricava il succo che compone questo drink, utilizzato principalmente in cucina per preparare una salsa da accompagnare al tacchino il Giorno del Ringraziamento.

Creato a tavolino

L’operazione di marketing portò fra gli anni ’50 e ’70 alla creazione di un grande numero di cocktail con alla base il succo di questa bacca e dalla struttura molto simile a quella dell’odierno Cape Codder: fra questi, ottennero un discreto successo l’Harpoon, servito in coppetta e contenente vodka (o gin), succo di cranberry e lime fresco; il Red Devil, citato nel 1945 sull’Ocean Spray’s Cranberry Cooperative News; e il Rangoon Ruby di Trader Vic. Il nome Cape Codder sembra da fare risalire invece al 1964, in omaggio alla penisola di Cap Cod, dove risiede la principale associazione di produttori di cranberry di tutti gli Stati Uniti.

I Preppy

In alcune ricette è possibile trovare anche uno splash finale di soda water. Il drink acquistò una certa fama all’inizio degli anni ’80 del Novecento, in piena “preppie craze”, termine con cui si allude ad una sottocultura giovanile associata alle scuole private preparatorie del Nordest americano. I membri appartenenti a questa particolare classe sociale sono caratterizzati da una forte connotazione manieristica nei modi, nel linguaggio e nel vestiario (sono loro ad avere sdoganato il maglioncino annodato sulle spalle), tipica della “upper-class” statunitense. Dalla struttura e dagli ingredienti che formano il Cape Codder si svilupperanno nel corso degli anni altri grandi classici contemporanei, come il Sex On The Beach e il Cosmopolitan.