Angel Face
II cocktail con Calvados più famoso sulla faccia della terra.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti e filtra in una coppetta ghiacciata. Infine, sprizza il twist di limone.
Info
Famiglia
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Indice
Due Harry
Ciò che sappiamo di certo di questo cocktail è che la sua prima apparizione a stampa è quella del 1930 che compare sul The Savoy Cocktail Book di Harry Craddock, che lo menziona come composto in parti uguali da Gin, Apricot Brandy e Calvados. Sullo stesso libro vengono riportati a poche pagine di distanza anche altri due cocktail che contengono nel nome la parola “angel” e nella ricetta un Brandy alla frutta (il prunelle brandy), che sono l’Angel’s Kiss Cocktail e l’Angel’s Wing Cocktail.
La paternità però è rivendicata da un altro grande caposaldo della storia della miscelazione, Harry MacElhone del Harry’s New York Bar di Parigi, che afferma di averlo creato nel 1919 per commemorare il Peace Day, la giornata che l’Inghilterra tributa alla vittoria nella Prima guerra mondiale, il 29 luglio.
Faccia d’angelo
Le storie legate ai drink, false o vere che siano, mi piaccono sempre perchè danno un tocco di fascino in più. Chiaramente, a patto che non siano palesemente fuori strada, come ad esempio quella del cocktail Americano e del pugile Primo Carnera.
Quella riguardante l’Angel Face suggerisce che il nome del drink parrebbe legato alla figura di Abe Kaminski, un immigrato ucraino nato nel 1894 a Kiev e trasferitosi a Detroit, dove si diede alla malavita organizzata. Era conosciuto come “faccia d’angelo” per via dei lineamenti gentili del suo viso, in realtà fortemente stridenti col suo modus operandi da criminale incallito: era leggendario il suo comportamento crudo e spietato nel suo ruolo di estorsore ed era riconosciuto come brutale il suo modo di gestire gli affari che lo riguardavano. Per l’abnegazione che metteva nel proprio operato, arrivò a fare parte della Purple Gang (con a capo i fratelli Bernstein), una banda di criminali che tra il 1927 e il 1932 controllò praticamente le più importanti attività illegali del periodo, prima fra tutte la distribuzione di alcol in pieno Proibizionismo. Le ramificazioni della banda divennero così vaste da essere assoldati anche con scopo intimidatorio in una guerra tra sindacati conosciuta come la “Cleaners and Dyers War” e da collaborare con uno dei boss più famosi della storia, Al Capone, che decise di rifornire la città di Chicago con whiskey canadese di loro importazione pur di evitare uno scontro diretto con la banda.
Nella cultura popolare americana le azioni ebbero un’eco così profonda che il nome della gang viene citato in due libri di Ian Fleming con protagonista l’agente 007 James Bond (I diamanti sono per sempre, Goldfinger e L’uomo con la pistola d’oro), in un libro di Raymond Chandler (Addio mia amata), l’inventore accreditato del noir statunitense, e nella canzone, portata al successo da Elvis Presley, Jailhouse Rock.
La canonizzazione IBA
Inserito nella prima codifica IBA del 1961, l’Angel Face venne escluso dalla lista nelle edizioni del 1986, del 1993 e del 2004, per venirne reintegrato nella penultima del 2011 e nella più recente del 2020 sempre con la medesima struttura.
Purtroppo, la verità è che anche se presente nella lista IBA non è un cocktail richiesto.
Indice
La ricetta del Savoy Cocktail Book
La ricetta presente sul The Savoy Cocktail Book prevede la medesima quantità di Gin, Apricot Brandy e Calvados, ma a mio avviso in questo modo rischia di perdere complessità e di caricare troppo su alcuni sapori (soprattutto quello del Calvados), coprendone altri.
Il succo di mela
La mia aggiunta di 15 ml di succo di mela permette di risaltare l’apporto conferito al drink dal Calvados e di stemperare un impatto alcolico molto prorompente se lasciassi solo i tre ingredienti alcolici. Inoltre, ogni differente varietà di mele può portare al cocktail un ampliamento del ventaglio gustativo. Hai presente l’acidità delle Granny Smith? Ecco, potrebbe essere un buon punto da cui cominciare.
Sciroppo di zucchero
Se preferite rendere il drink più morbido e corposo, potete provare ad aggiungere 5 ml di sciroppo di zucchero.
Twist di limone
In questo particolare caso il twist di limone serve anche a donare una maggiore freschezza.