
Absinthe Frappè
Assenzio, zucchero, ghiaccio ed uno shaker. Fra pirati e Presidenti, in una storia tutta da raccontare.
- Scheda
- Storia
- Note
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti con ghiaccio a cubetti. Infine, filtra in un bicchiere precedentemente raffreddato ricolmo di ghiaccio tritato.
Info
Famiglia
Tipologia
Creatore
Periodo storico
1874
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Indice
L’arrivo dell’Assenzio negli Stati Uniti
Come racconta David Wondrich sul suo Imbibe!, l’assenzio era reperibile sul mercato statunitense già sul finire degli anni ’30 dell’Ottocento (tracce del distillato sono state rinvenute in documenti del 1837 a New Orleans e del 1843 a New York), ma dovettero passare ancora alcuni anni prima che il suo tipico utilizzo in “dash”, ovvero come aromatizzante, venisse sostituito da una più corposa dose nella realizzazione dell’Absinthe Cocktail, a base di Anisette, Aromatic bitters, acqua e, naturalmente, assenzio.
Fra le pareti di una “stanza”, insieme a pirati e futuri presidenti
La versione “Frappé” del drink, senza l’inclusione di Bitters e liquori all’anice, venne invece miscelata per la prima volta a New Orleans nel 1874 dal barman Cayetano Ferrer al Alexi’s Coffee House, struttura che negli anni a venire verrà rinominata The Old Absinthe House per il grande volume di distillato consumato dalla propria clientela. Il locale si trova ancora oggi allo stesso indirizzo, al 240 di Bourbon Street, ma con il tempo ha nuovamente cambiato nome: dal 2004 è il Jean Lafitte Old Absinthe House, in onore al pirata che proprio in quelle stesse stanze, quasi due secoli prima, aveva accordato nel 1812 il proprio appoggio alle truppe del generale Andrew Jackson nella lotta all’ultimo tentativo britannico di riconquistare le colonie americane perdute, guadagnando l’amnistia per sé stesso e per i suoi uomini.
Una ricetta datata 1895
A seguito della creazione dell’Absinthe Cocktail negli anni ’60 dell’Ottocento, la versione Frappé venne quindi sviluppata come una variante meno sofisticata: una ricetta del 1895 (come riporta David Wondrich sul proprio The Oxford Companion to Spirits & Cocktails del 2021) prevede l’utilizzo di 30 ml sia di distillato che di acqua, impreziositi da 2 dash di anisette, miscelati con tecnica throwing e filtrati in un bicchiere di servizio con top di seltz (altre versioni consigliano di shakerare gli ingredienti, sostituendo l’Anisette con dello sciroppo di zucchero).
Pre-dinner e Corpse Reviver
L’Absinthe Frappé fu da subito molto apprezzato, sia come aperitivo prima dei pasti (specialmente nel caso della clientela di sesso femminile) sia, soprattutto fra gli avventori maschili, come rimedio mattutino ai postumi della sbronza della nottata precedente. Nel 1904 la canzone “Absinthe Frappé”, all’interno del musical It Happened in Norland di Victor Herbert e Glen MacDonough, rese ancora più popolare il consumo della bevanda. La sua fama fu stroncata solo a partire dal 1912 dalle disposizioni governative che vietarono sul suolo statunitense la produzione ed il consumo dell’assenzio, risultato di una campagna diffamatoria che nel Vecchio Continente era stata capeggiata dai produttori di vino e cognac francesi che avevano visto drasticamente calare i consumi dei propri prodotti per il più richiesto distillato aromatizzato all’artemisia.
Il Tujone e il caso di Jean Lafray
Fra le accuse rivolte alla bevanda vi furono il presunto contenuto di Tujone (un alcaloide presente in modeste quantità nella pianta, che in distillazione viene quasi totalmente perso, e che venne additato come responsabile di allucinazioni, follia e in alcuni casi di portare alla morte) ed il suo collegamento ad alcuni fatti di cronaca nera che dall’assenzio sembravano causati (il più famoso è di sicuro quello collegato alla figura di Jean Lafray, un cittadino svizzero che nel 1905 uccise tutta la sua famiglia e tentò il suicidio; in fase inquisitoria si confermò il consumo da parte di Jean dell’assenzio la notte del massacro, ma di un solo bicchiere da liquore contro la più elevata quantità di vino e brandy che ingurgitò la stessa sera). Il divieto alla bevanda perdurerà anche dopo il Proibizionismo e verrà abrogato solo nel 2007, dopo che studi scientifici hanno dimostrato l’infondatezza delle accuse imputate alla bevanda alcolica.
Indice
- Il protagonista di questo drink è l’assenzio, quindi ti consiglio l’utilizzo di un prodotto di qualità e privo di colorazioni artificiali.
- Alcune fonti riportano un utilizzo opzionale di soda (anche fino a 60 ml) per alleggerire l’impatto alcolico e rendere la bevuta più facile. Perché no.
- Qualcuno aromatizza ulteriormente il drink mettendo qualche goccia di Bénédictine o Maraschino sul cocktail a preparazione conclusa.
- Un’altra versione apprezzata è quella che prevede l’immissione di alcune foglie di menta nello shaker insieme all’Assenzio e sciroppo di zucchero. In questo caso sarà fondamentale una doppia filtrazione alla fine della shakerata per trattenere i piccoli pezzi di foglie di menta ed evitare che finiscano nel bicchiere.
- Qualora non avessi a portata di mano un Absinthe glasse, puoi servire il drink in un rock glass.