Absinthe Cocktail
L’assenzio arriva negli Stati Uniti e i bartender ne fanno oggetto di studio. L’Absinthe Cocktail apre le porte al consumo e all’utilizzo in miscelazione del distillato francese.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti in un mixing glass ben freddo, stirra con ghiaccio a cubetti e filtra in una tumbler basso ricolmo di ghiaccio. Infine, sprizza il twist di limone.
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Assenzio e Stati Uniti
Abbiamo già affrontato la questione dei Cock-Tail trattando il drink più iconico di questa famiglia: l’Old Fashioned, o più correttamente l’Old Fashioned Whiskey Cocktail. Sappiamo, grazie agli studi di David Wondrich confluiti sul suo Imbibe!, che l’assenzio francese era reperibile sul mercato statunitense a partire dagli anni ’30 dell’Ottocento e che, appena un nuovo ingrediente alcolico giungeva nelle mani dei bartender americani dell’epoca, il metodo più canonico per utilizzarlo in miscelazione era quello che prevedeva la realizzazione di un Cock-Tail.
Fu così anche per il vermouth italiano: dall’evoluzione del Vermouth Cocktail cominceranno a delinearsi quelli che saranno i grandi classici della miscelazione del Bel Paese, come l’Americano e il Milano-Torino. Lo stesso percorso venne seguito dall’assenzio.
Le prime menzioni
Certo, l’idea di catalogare cronologicamente l’Absinthe Cocktail nel periodo Pre Classico non è supportata da fonti cartacee che testimoniano la mia presa di posizione, ma se nei medesimi anni abbiamo menzione di Cognac/Brandy Cocktail, Champagne Cocktail e Holland Gin Cocktail, non penso di star commettendo un grave errore di valutazione a livello storiografico. Per quanto riguarda la presenza del drink su un ricettario, invece, non sono riuscito a reperire nulla antecedente al 1882, quando l’Absinthe Cocktail compare sul New and Improved Bartender’s Manual di Harry Johnson.
La struttura
Ho deciso di riportare come ricetta dell’Absinthe Cocktail proprio quella descritta da Harry Johnson. Complice il fatto che, fra tutti i bartender che hanno fatto la storia della miscelazione pre-Proibizionista, Harry è fra i miei preferiti, o semplicemente per merito della vincente struttura del drink, la sua versione mi ha convinto al primo assaggio: la sua idea di mitigare il carattere deciso ed erbaceo tendente all’abboccato del distillato francese con qualche dash di sciroppo di zucchero (per allungare la sensazione del cocktail in bocca), di bilanciarlo con qualche goccia di aromatic bitters e di rinforzarlo con pochi millilitri di liquore all’anice, credo che sia una delle più riuscite valorizzazioni dell’assenzio.
Indice
Solo assenzio di qualità
- Quando parlo di assenzio non mi riferisco a quelle terribili imitazioni colorate e con gradazioni alcoliche troppo elevate che sono comparse sul mercato intorno alla fine degli anni ’80 del Novecento, ma a quei prodotti delicati ed eccezionali che si richiamano alla tradizione francese. Ti consiglio, quindi, di reperire una buona etichetta se vuoi che questo drink sprigioni tutte le sue potenzialità.
Tradizione mediterranea
- Sul liquore all’anice bisogna ammettere che hai un’ampia schiera di prodotti fra cui poter scegliere. I prodotti alcolici a base di questa spezia sono una tradizione tipicamente mediterranea, ed ogni nazione che si affaccia su questo mare ha sviluppato una serie di prodotti tipici a cui puoi attingere, fra cui l’Ouzo greco, il Pastis francese, il Raki turco e il Mistrà marchigiano.