I bicchieri
Lorem ipsum
300 ml
L’iconico bicchiere da assenzio Pontalier è caratterizzato da una base ad ampolla, utile a versare al suo interno la corretta dose di distillato. La parte sovrastante l’ampolla viene colmata con acqua, secondo la quantità preferita dal cliente.
350 - 370 ml
Il canonico bicchiere da Long Drink, realizzato con una base stretta sopra a cui svetta il corpo allungato. In commercio è possibile reperire Highball con le pareti perpendicolari alla base o leggermente svasate.
250 ml
Contenitore in terracotta, tipico delle zone rurali dei Caraibi. Oggi viene spesso utilizzato per ospitare la Canchanchara.
370 ml
Rispetto all’Highball Glass, la base del Collins glass risulta più stretta ed il corpo superiore più allungato. Questa differenza permette al Collins Glass di rallentare la fuoriuscita verso l’esterno di anidride carbonica dal drink, mantenendolo frizzante più a lungo.
220 ml
Iconica coppa di vetro atta a contenere il pregiato vino francese. Secondo la leggenda, la sua forma sarebbe stata modellata su quella del seno di Diana di Poitiers, nobildonna francese e favorita del re Enrico II.
Al bar viene utilizzata per drink in coppetta un po’ più lunghi della media, piuttosto che per contenere alcuni Sour con la loro schiuma.
Io personalmente la trovo un ottimo bicchiere anche per i drink Frozen preparati con tecnica Blend.
180 ml
Pochi bicchieri hanno avuto lo stesso impatto sull’immaginario collettivo della Coppetta da Cocktail, tanto da divenire il bicchiere di riferimento delle bevande miscelate.
Alla tradizionale forma a triangolo rovesciato, oggi preferisco quella semicircolare, più resistente ed elegante nella fisionomia.
180 ml circa è per me una dimensione di riferimento.
110 - 140 ml
Una Coppetta dalla capacità ridotta, adatta ad ospitare il più famoso drink della storia, il Dry Martini Cocktail.
Oltre ad accogliere il cocktail di Hemingway, Churchill e James Bond, oggi viene utilizzato per servire bevande miscelate dalla alta gradazione alcolica in molti bar di livello.
350 ml
Tazza in rame, oggi più comunemente in acciaio laminato, resa famosa dal Moscow Mule (anche se non è obbligatorio utilizzarla!).
E’ possibile reperirle sia brandizzate da qualche fornitore di Vodka, sia prive di qualsiasi riferimento al distillato o al drink originario.
L’oggetto più rubato in ogni cocktail bar che si rispetti.
190 - 210 ml
Si tratta di un Collins Glass in versione minore, utilizzato per servire i Fizz. La grande differenza fra queste due sottofamiglie di drink, come la storia dimostra, sta nella modalità di servizio senza ghiaccio dei Fizz, per favorire un consumo rapido della bevanda.
250 ml
Bicchiere di forma allungata e con gambo sottile (per non scaldare con il calore della propria mano il liquido al suo interno) usato per la degustazione di vini frizzanti. Viene adoperato anche per ospitare alcuni drink, quali lo Champagne Cocktail o il Kyr Royal.
250 ml
Bicchiere in vetro temperato o ceramica adatto a contenere drink caldi. Il nome deriva dal Grog di tradizione britannica, una bevanda corroborante realizzata con rum, zucchero, agrumi e qualche volta spezie tipica dei marinai di Sua Maestà.
330 ml
Bicchiere con base corta e di forma affusolata, originariamente usato per servire il drink Hurricane al Pat O’Brien di New Orleans.
Col tempo è stato utilizzato anche per contenere Singapore Sling, Piña Colada e Blue Hawaii.
Il nome deriva dalle Hurricane lantern, il nome con cui negli Stati Uniti si fa comunemente riferimento alla lampade a petrolio o cherosene.
In sostituzione di questo bicchiere, se non ti piace o non lo hai, ti consiglio un Tumbler alto dalle medesime dimensioni.
180 - 250 ml
Bicchiere in vetro temperato e con gambo utilizzato per servire l’Irish Coffee.
270 - 300 ml
Bicchiere dalla larga base e dal corpo non slanciato in cui servire drink dal forte impatto alcolico e dalla contenuta quantità di volume.
400 ml
Tipico bicchiere per il servizio della birra chiara, più stretto sul fondo e progressivamente più largo nella parte alta. Alcuni sono caratterizzati da una piccola base o da un allargamento appena sotto all’orlo superiore, per facilitare il compattamento della schiuma.
Tradizionale contenitore per il servizio del Punch. Di svariate capacità e materiali, ha fatto parte della tipica attrezzatura di saloon e coffee house.
30-60 ml
Piccolo bicchierino per il consumo di liquori, distillati o drink quali il B-52 e il Tequila Boom Boom. Fido compagno delle serate universitarie di tutto il mondo, ha dato il nome allo “shottino”, ovvero una piccola quantità di prodotto alcolico bevuto di rigore.
300 ml
Tradizionale tazza per il servizio del Mint Julep.
Anticamente realizzata in argento, oggi viene più comunemente prodotta in acciaio. Viene spesso presentata sovrastata da un Julep Strainer per trattenere il ghiaccio tritato e semplificare la bevuta al cliente.
400 ml
Bicchiere in metallo, a base stretta, alto e svasato utilizzato per il servizio degli Swizzle cocktail, per la cui realizzazione ci si serve dello swizzle stick o bois lelé.
Caratteristico bicchiere della seconda era Tiki, spesso in ceramica. Dalle dimensioni e capacità differenti, raffigura spesso forme umanoidi tipiche del misticismo delle popolazioni del Pacifico, maschere, teschi o altre figure.
250 -350 ml
Bicchiere generico, caratterizzato dall’ampio range della propria capacità. A seconda dell’azienda produttrice o del modello, può essere affusolato come un Highball Glass o più tozzo, come un Rock Glass.
350 ml
Rock Glass dalla capacità più elevata. Viene adoperato per servire “on the rocks” tutti quei drink che possono tranquillamente essere presentati in una coppetta senza ghiaccio.
Contenitori realizzato in ceramica, dalla caratteristica forma esotiche, generalmente adatte a contenere per 3 o 4 drink Tiki.
I più famosi sono sicuramente la Volcano Bowl e la Scorpion Bowl.
Sono molto scenografici!
450 ml
Bicchiere riservato al servizio del vino. Con corpo panciuto e gambo alto e sottile, viene utilizzato anche per servire alcune bevande miscelate, come nel caso dello Spritz in Italia o del Gin Tonic in Spagna.