Sangrita
In Messico, Tequila e Mezcal vengono bevuti a "copitas", ma sempre affiancati da uno shot di Sangrita. Scopri la storia della bevanda che accompagna i distillati di agave.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Miscela insieme gli ingredienti, raffredda e versa in uno shot glass per accompagnare una copita di tequila o mezcal.
Info
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Indice
Partiamo dal nome
Sangrita in spagnolo significa “piccolo sangue”. Non è una bevanda alcolica, ma una miscela che ogni bar del Messico si prepara in autonomia, con la propria personale e segretissima ricetta, per servirla come accompagnamento ad uno shot di distillato di agave o come componente del Bloody Maria, il Bloody Mary a base Tequila tipico del paese centroamericano.
Su internet puoi trovarne infinite versioni, ma di sicuro la più mainstream negli Stati Uniti è quella pubblicata da Jeffrey Morgenthaler sul proprio blog personale nel 2008 e preparata con spremuta d’arancia, succo di lime, sciroppo di melagrana e polvere di Chile Pasilla, un peperoncino essiccato molto comune nella tradizione culinaria messicana.
Marito e moglie
Per quanto in molti si siano dichiarati gli autentici ideatori della miscela, ancora una volta è David Wondrich a cavarci d’impaccio. Sul suo The Oxford Companion to Spirits & Cocktails del 2021 si fa accenno alla figura di Jose Edmundo Sanchez e a quella della moglie di Jose, Doña Guadalupe: sembra infatti che mentre Jose, proprietario di un ristorante nella regione di Chapala, all’interno dello stato di Jalisco, era solito omaggiare i propri clienti con un distillato di agave di produzione casalinga, la moglie, per alleviare le sofferenze nelle gole e nelle bocche degli avventori, era solita portare loro al tavolo delle fette di arancia spolverate di sale e peperoncino. L’efficacia del trattamento e la piacevole unione dei sapori fra distillato, agrume e condimenti cominciarono a riscuotere una discreta popolarità nella zona, e a partire dal 1925 la sangrita del diablo, trasformata col tempo in forma liquida, fece il proprio debutto all’interno del menù del ristorante.
Il cambio generazionale
Nel 1957, il figlio della coppia, Edmundo Sanchez Nuñez, mise in moto la propria impresa, la Productos Sane, con l’intento di portare sul mercato messicano una versione rossa (realizzata con del colorante vegetale) già imbottigliata della bevanda preparata dalla madre, chiamata Sangrita de la Viuda de Sanchez (“piccolo sangue della vedova di Sanchez”), in omaggio alla figura materna rimasta alla gestione del ristorante dopo la scomparsa del marito, morto nel 1929. Nel 1970 Edmundo Sanchez Nuñez vendette i diritti della bibita alla Cuervo Company che, in accordo con il colore con cui veniva realizzata, inizierà a modificarne la ricetta portandola verso una miscela a base di succo di pomodoro, snaturandone la struttura originaria. Fu solo grazie al contest annuale indetto dal 2011 dal marchio di Tequila Ocho che la sangrita tradizionale ritornerà a guadagnarsi la forma e lo spazio che merita dietro ai banconi dei bar messicani e di tutto il mondo.
Ad oggi, come riferito ad inizio scheda, non esiste una ricetta univoca e codificata per realizzare una piacevole Sangrita. Se desideri realizzarla, devi tenere a mente quanto meno le funzioni di base che la miscela dovrebbe ricoprire: quella di smorzare l’impatto alcolico del distillato bevuto in purezza; quella di riportare freschezza alla bocca; e, soprattutto, quella di richiamare un altro giro di bevuta. Io, ad esempio, ho preferito realizzarla includendo il Succo di Pomodoro Biologico Naty’s che si integra alla perfezione con la mineralità tipica dei distillati di agave, donando una sfumatura più vegetale capace di risaltare i punti di forza dei tequila e dei mezcal di qualità.
Indice
Tutti i gusti + 1
La versione di Sangrita che ti ho riportato prende ispirazione da quella di Jeffrey Morgenthaler, ma ricorda che si tratta di una bevanda della tradizione messicana, che ognuno prepara in maniera differente a seconda delle proprie preferenze o delle zone geografiche di appartenenza.
Non è infatti difficile imbattersi su svariati blog in ricette molto differenti che riportano l’utilizzo di succo di pomodoro, di salsa Worchestershire o di polvere di peperoncini tipici del Centramerica. Insomma, se vuoi metterci del tuo nella realizzazione della tua personale Sangrita, hai come unico limite la tua fantasia.
L’ingrediente da non sottovalutare
Per un’ottima Sangrita è imprescindibile una granatina di qualità: trovi la ricetta qui.