Nui Nui
Una intensa struttura aromatica giocata sulle note esotiche della cannella, della vaniglia e del Pimento Dram. La storia della de-criptazione dei drink di Donn Beach.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Inserisci tutti gli ingredienti all’interno della cup del Milk Shake Mixer e azionalo fino al quasi totale discioglimento del ghiaccio (circa 50-60 secondi). Versa in un Double Rock glass freddo e decora con una scorza di arancia.
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Indice
La ricerca di Jeff Berry
Il Nui Nui è sicuramente uno dei drink che ha dato più filo da torcere a Jeff Berry, esperto di Tiki e colui che ha reso comprensibili le ricette criptate di Donn Beach. L’autore racconta, nella riedizione per il decimo anniversario di Sippin Safari, quanto questo drink sia iconico di quella che è stata la propria ricerca sull’universo della miscelazione Tiki nei primi anni di riscoperta, alla fine dell’ultimo decennio del Novecento, di questa sub-cultura statunitense. Dopo un primo periodo iniziato a metà degli anni ’80 di passione solitaria ed amatoriale da parte di Jeff per la materia, una serie di eventi fortuiti e svincolati fra di loro portarono nel decennio successivo un sempre maggior numero di persone ad appassionarsi all’eredità del movimento faux-polynesian (inaugurato da Donn Beach con l’apertura del suo Don The Beachcomber nel 1934).
Interesse ritrovato
Nei primi anni ’90 del Novecento, infatti, la musica di Martin Denny fece da ispirazione per alcuni album sperimentali di loungecore music, l’arte e le sculture tipiche del periodo Tiki penetrarono nuovamente nell’immaginario collettivo degli Stati Uniti (a Sven Kirsten e al suo The Book ok Tiki del 2000 si deve il traguardo decisivo di questo processo sociale) e l’arrivo di Internet rese più veloci e facili gli scambi fra gli appassionati. In questo clima di riscoperta, Jeff Berry pubblicò alcuni dei suoi libri più noti: Grog Log (1998), Intoxica! (2003) e Taboo Table (2005). Quest’ultima opera è forse la più importante per il nostro campo di indagine: fu proprio Taboo Table a catturare l’attenzione di Jennifer Santiago di Richmond (in Virginia).
Materiale cifrato
Jennifer contattò Jeff per domandargli se fosse interessato a visionare il taccuino di suo padre Dick, impiegato a partire dal 1937 al Don The Beachcomber di Los Angeles, su cui erano scritte le ricette dei drink miscelati all’interno dello storico locale di Donn. Jeff rispose positivamente e nel giro di qualche giorno il taccuino gli venne recapitato per posta. L’entusiasmo iniziale fu presto sostituito dallo sconforto appena i suoi occhi si addentrarono fra le pagine del documento: la maggior parte delle ricette erano criptate, ovvero presentavano una serie di parole o simboli in codice per celare la vera identità di particolari ingredienti. Nel caso specifico del Nui Nui, il drink veniva riportato composto da “½ lime, ¼ #2, ¼ #4, ½ orange juice, 3 oz St. Croix, 2 dashes Angostura”.
Nuove ricerche
Fu dopo circa un anno, perdendo molte notti di sonno e girando tutti gli Stati Uniti per parlare con gli ultimi bartender dell’era Tiki ancora in attività, o con i loro eredi, che Jeff riuscì a venire a capo della questione: fu soprattutto Bob Esmino, un barman di 78 anni, ad aiutarlo a decifrare il codice di Donn. Il “#” presente due volte nella lista degli ingredienti del Nui Nui si rifaceva alla dicitura “Don’s Spices”, uno stratagemma messo in campo da Donn per tutelarsi dai furti intellettuali che imprenditori senza scrupoli perpetravano a suo danno, sottraendogli i “philippinos mixologist” e cercando di ricreare i suoi drink nei loro locali. Esmino riferì a Jeff Berry che il “Don’s Spices #4” non era nient’altro che sciroppo di cannella, mentre il “Don’s Spices #2” (rielaborato poi da Jeff) è un connubio fra liquore al pimento e sciroppo di vaniglia.
L’eredità di Berry
Il taccuino di Dick permetterà col tempo a Jeff Berry, con l’aiuto di Mike Buhen e Bob Esmino, di decifrare alcuni dei drink di Donn più iconici del suo stile di miscelazione ed entrati nella leggenda, fra cui lo Zombie. Oggi, se possiamo godere dei sentori speziati e citrici del Nui Nui (spesso confuso con un drink molto simile, il Pupule), lo dobbiamo all’autore di Sippin Safari e al suo spirito indomito di ricerca.
Indice
Il Don’s Spices #2
Puoi realizzare questa preparazione segreta di Donn Beach miscelando in pari quantità fra loro sciroppo di vaniglia e Pimento Dram, un liquore della tradizione caraibica a base di pimento (conosciuto anche con i nomi di allspice e pepe garofanato).