Mayfair Cocktail
Un drink connesso all’omonimo quartiere londinese, dove un tempo si teneva una importante fiera. Una versione speziata del Paradise cocktail.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti e filtra in una Coppetta Cocktail ghiacciata. Infine, sprizza gli olii essenziali di un twist di arancia sulla superficie del drink e lascia cadere la scorza dell’agrume all’interno del bicchiere di servizio.
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Indice
La Fiera di Maggio
Il Mayfair Cocktail compare la prima volta nel 1922 sul libro di Robert Vermeire Cocktail – How to Mix Them. Vermeire ne rivendica la paternità, asserendo di averlo creato nel 1921 mentre lavorava all’Embassy Club di Londra. Il nome, come spiegato dallo stesso autore, deriva dall’aristocratico quarterie londinese omonimo, così chiamato perché sotto il regno di Carlo II (XVII secolo) vi si teneva annualmente una fiera che veniva allestita per tutto il mese di maggio.
Il drink è molto simile ad un altro presente qualche pagina più in là nello stesso ricettario, il Paradise Cocktail, che verrà inserito nella prima lista IBA del 1961 e preparato con London Dry gin, spremuta di arancia e Apricot Brandy in medesime quantità. A differenziare il Mayfair Cocktail da quest’ultimo risulterebbe la sostituzione del liquore all’albicocca con uno sciroppo di albicocca aromatizzato ai chiodi di garofano.
L’evoluzione
Il Mayfair Cocktail comparirà anche sul The Savoy Cocktail Book di Harry Craddock del 1930 con alcune piccole variazioni: sia nella tipologia di ingredienti (allo sciroppo di albicocca Craddock sostituisce l’Apricot Brandy), sia nelle loro proporzioni (la quantità di gin viene raddoppiata rispetto a quella della spremuta di arancia).
La struttura
La secchezza del London Dry gin si sposa alla perfezione con il liquore all’albicocca, che equilibra con le sue noti dolci e di frutta matura le spigolosità balsamiche del distillato aromatizzato al ginepro. La spremuta di arancia alleggerisce il carattere dei primi due ingredienti, fondendoli in una bevuta più armonica, fresca e leggera. Infine, a rendere ancora più corposa e persistente la portata gustativa del drink, vi è lo sciroppo di chiodi di garofano, che allunga le sensazioni del Mayfair Cocktail in bocca, lasciando a fine sorso sulla lingua la propria nota speziata.
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Qualità che premia
L’utilizzo di un liquore all’albicocca di eccellente qualità è essenziale per la riuscita di un buon Mayfair Cocktail. Non lesinare sul costo di questo prodotto, acquistando le versioni realizzati con aromi di sintesi in sostituzione di quelli naturali.
Sciroppo ai chiodi di garofano
Per realizzarne uno, prendi 250g di acqua e 10g di chiodi di garofano. Effettua un decotto, ovvero metti all’interno di un pentolino acqua a temperatura ambiente e chiodi di garofano, porta ad ebollizione e lascia sobbollire per 5 minuti. Una volta passati i 5 minuti, filtra e sciogli all’interno del liquido 420g di zucchero bianco. Lascia raffreddare, imbottiglia ed etichetta. Consuma entro 3 giorni per avere un profilo aromatico di alto livello.
Il tocco di classe
Rispetto alla ricetta sopra riportata, preferisco sostituire allo sciroppo ai chiodi di garofano il Pimento Dram, un liquore caraibico a base rum e spezie, fra cui l’allspice (o pepe garofanato della giamaica), per aumentare il profilo aromatico del drink. Puoi facilmente reperirlo in commercio, ma se preferisci realizzarlo in autonomia, eccoti la ricetta.
All’interno di un trita spezie polverizza 10 g di pepe garofanato e 5 g di cannella, e mettili in infusione in 500 ml di rum giamaicano. Dopo aver lasciato macerare per 24 ore, filtra e aggiungi 90 ml di sciroppo di zucchero. Imbottiglia, etichetta e consuma entro 15 giorni.