Ford
Se il nome derivi da Henry Ford (fondatore dell’omonima casa automobilistica) o Malcom Ford (sportivo e giornalista), non ci è dato sapere, ma questa versione speziata del Martini Cocktail non può rimanere sconosciuta.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti in un Mixing Glass ben freddo, stirra con ghiaccio a cubetti e filtra in una Coppetta Cocktail ghiacciata. Infine, sprizza gli olii essenziali di un twist di arancia sulla superficie del drink e lascia cadere la scorza dell’agrume all’interno del bicchiere di servizio.
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The Holland House Hotel
Il Ford Cocktail compare per la prima volta sul Modern American Drinks del 1895 di George Kappeler.
Kappeler fu capo barman dell’Holland House Hotel, uno dei tre più apprezzati alberghi della Manhattan di fine XIX secolo. L’Holland House si trovava al numero 276 della 5th Avenue ed era rinomato per il suo altissimo livello di servizio: idraulica e ventilazione impeccabili, riscaldamento a vapore e luce elettrica in ogni stanza, un innovativo sistema di elevatori e il futuristico “Telesemes”, un sistema interno di comunicazione che fra i 140 servizi messi a disposizione dall’hotel presentava anche la categoria dei “Drinkables”, che permetteva di farsi arrivare direttamente in camera soft drink, birre di ogni nazionalità, Champagne e i più conosciuti cocktail miscelati dell’epoca.
Quale Ford?
Secondo alcune versioni il nome del drink deriverebbe da Henry Ford, l’imprenditore che diede i natali all’azienda automobilistica omonima; secondo altre maggiormente accreditate da Malcom Webster Ford, famoso atleta del tempo e giornalista, che le disavventure della vita porteranno sul lastrico e in condizioni disperate, tanto da uccidere il fratello Paul, che gli aveva negato un prestito, per poi togliersi la vita pochi attimi dopo l’8 maggio 1902.
La struttura
Il Ford Cocktail rientra in quella categoria di miscelati che lastricarono la strada che condusse alla ricetta definitiva del Dry Martini Cocktail. Come altri suoi contemporanei, il Ford Cocktail condivide struttura ed ingredienti con molti altri drink dello stesso periodo storico, ma l’accostamento innovativo rispetto ad altre ricette sta nell’aggiunta del D.O.M. Bénédictine all’Old Tom gin, al Vermouth dry e all’Orange bitters, che alle note aromatiche ed erbacee degli ultimi tre ingredienti aggiunge un decisivo tocco di complessità, giocato sulle erbe e sulle spezie che caratterizzano il liquore francese (melissa, tè nero, vaniglia, noce moscata e zafferano).
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Parola di George!
La ricetta originale prevedeva la medesima quantità di Old Tom gin e Vermouth dry. Ritengo che la ricetta che ho riportato risulti più bilanciata e più adeguata ai palati contemporanei. Se vuoi provare invece il fascino originale del drink, miscela 45 ml di Old Tom e 45 ml di Vermouth, e poi fammi sapere!