Monkey Gland

Testicoli e testosterone

Dopo un contenzioso fra storici della miscelazione durato qualche anno, la paternità del Monkey Gland è stata definitivamente attribuita ad Harry MacElhone, che lo avrebbe creato verso l’inizio degli anni ’20 presso il Ciro’s Club di Londra.

Ne ritroviamo la prima menzione, e attribuzione a MacElhone, sul libro di Robert Vermeire, Cocktail – How to Mix Them, del 1922.

Come già risaputo, il nome del drink deriva dagli esperimenti, molto famosi nei primi anni ’20, del chirurgo russo naturalizzato francese Serge Voronoff, che riteneva il trapianto di testosterone estratto dai testicoli di scimpanzé nel corpo umano come una possibile soluzione all’inesorabile invecchiamento fisico a cui l’uomo per leggi biologiche deve sottostare.

Sarà lo stesso MacElhone, nel suo Harry’s ABC of Making Cocktails del 1926, a collegare il nome del drink agli esperimenti di Voronoff.

Le caratteristiche del Monkey Gland

Il Monkey Gland è un drink di vecchio stampo, che ha avuto la sfortuna di non essere stato adeguatamente valorizzato, come altri cocktail datati, nel periodo della Cocktail Renaissance.

Probabilmente ritenuto di “troppo facile” preparazione o penalizzato dalla scarsa qualità di granatina industriale che spesso è reperibile sul mercato, il Monkey Gland non ha nulla da invidiare ad altri grandi classici della miscelazione. Bilanciato, senza neppure un’asperità gustativa, equilibratamente dolce, aromatico, fresco e secco, ti consiglio di provare a miscelarlo, anche per un brunch. Attendo il tuo parere.

La canonizzazione IBA del Monkey Gland

Entrato nella lista IBA con la prima codifica del 1961, ne venne sistematicamente escluso fino alla rielaborazione del 2011.