Mizuwari
Se sei fra quelli che chiedono un bicchiere con acqua e ghiaccio per degustare un distillato in purezza, o fra coloro che aggiungono qualche goccia di acqua all’interno dello spirito, ti consiglio il Mizuwari nipponico!
- Scheda
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Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
In un bicchiere ghiacciato e colmo di ghiaccio (qui meglio un bel chunk), versa gli ingredienti e mescola delicatamente col barspoon.
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Giappone e Whisky
La passione del Giappone per il Whisky e la grande maestria dei giapponesi nel produrlo (aspetto, questo, che negli ultimi decenni ha portato sul mercato globale dei prodotti di altissimo livello), sono conosciute da ormai parecchi anni, fin dall’inizio della produzione del distillato di cereali nel Paese del Sol Levante, cominciata negli anni ’20 del XX secolo.
Etimologia del termine
Il Mizuwari (termine composto dalle parole Mizu, che significa “acqua”, e Wari, “dividere/tagliare”, il che porta alla definizione finale di “tagliare con l’acqua”, nell’accezione di diluire) è il più comune e apprezzato metodo nel Paese per il consumo di Whisky, consumo che in questa formula avviene soprattutto a pasto, pranzo o cena che sia.
Il distillato viene miscelato in un tumbler alto precedentemente raffreddato e ricolmo di ghiaccio purissimo, a cui viene aggiunta una quantità di acqua minerale in proporzioni variabili a seconda del gusto del cliente (da 2,5:1 nel rapporto fra acqua e whisky, fino a 4:1). Questa metodologia di degustazione è tradizionalmente nata per il consumo del shochu (il distillato ottenuto dal nihonshu, ovvero ciò che in Italia chiamiamo erroneamente Saké), ma a partire dagli anni ’70 del Novecento la preferenza dei consumatori nipponici sullo spirito da utilizzare all’interno del Mizuwari si è spostata sul whisky, sia nazionale che di importazione (soprattutto dalla Scozia).
Il potere dell’acqua
Per quanto per noi occidentali diluire in queste proporzioni un distillato di ottima qualità possa sembrare un atto blasfemo e iconoclastico, molti amanti del Whisky giapponese (e in alcuni casi di quello scozzese, da cui il prodotto orientale ha preso l’imprinting) si sono convertiti a questa tendenza degustativa.
A decretare il successo del Whisky miscelato con acqua minerale sembra essere stata la capacità di quest’ultimo ingrediente di aprire il bouquet aromatico e gustativo del distillato, esaltandone aromi e sapori che spesso non riescono a sovrastare l’impatto alcolico dell’acquavite di cereali o le note torbate dei “peated”, che verrebbero così ingentilite, lasciando agli aromi secondari e terziari il ruolo di protagonisti. Sentori di frutta matura, esotica, fiori ed erbe aromatiche fuoriescono senza difficoltà dalla miscela appena incontra i nostri recettori del gusto.
La struttura
A proposito del consumo del Mizuwari, le note maltate del whisky sembrano sposarsi alla perfezione col più famoso cibo giapponese del pianeta, il Sushi, mentre c’è chi assicura che dà il proprio meglio anche con piatti esclusivamente composti di pesce, come zuppe di mare o pescati di varia natura.
Come in ogni attività giapponese che si rispetti, anche il Mizuwari è stato colmato di ritualità ed estremo valore estetico: la tradizione vuole che, una volta raffreddato il bicchiere, del ghiaccio purissimo venga versato sul fondo del tumbler, venga aggiunto il Whisky e girato col bar spoon con 13 “stirrate” e mezzo, si ricolmi la quantità di ghiaccio necessaria per arrivare all’orlo del bicchiere, si aggiunga l’acqua e si misceli col barspoon per altre tre giri e mezzo in senso contrario rispetto alla prima stirrata.
Indice
L’acqua del Mizuwari
L’acqua utilizzata nel Mizuwari è un’acqua minerale naturale. Se volessi utilizzare dell’acqua frizzante, in quel caso staresti realizzando un Highball.