Irish Coffee
Più di una volta mi sono trovato a sorseggiare Irish Coffee nel periodo invernale per riscaldarmi o dopo un pasto impegnativo. Nella sua semplicità di realizzazione però nasconde qualche insidia: andiamo a scoprirle!
- Scheda
- Storia
- Note
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa e mescolate accuratamente gli ingredienti, tranne la panna, nel bicchiere preriscaldato con acqua bollente. Emulsiona la panna con un aerolatte o shakerala (senza ghiaccio) e versata delicatamente in cima al drink in modo che rimanga separata dagli altri ingredienti.
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Indice
La tradizione viennese
Fin dalla metà dell’Ottocento a Vienna si impose la tradizione di servire delle bevande calde a base di caffè, irrobustite dalla presenza di un prodotto alcolico, e servite con un cappello di panna. Le prime menzioni sono quelle del Fiaker, aromatizzato al kirschwasser (un distillato di ciliegie tipico della tradizione germanica), e del Pharisaer.
Il grande successo dei nuovi Caffè Viennesi, luoghi di ritrovo per la clientela altolocata della capitale asburgica, e la loro imitazione nelle altre capitali europee, permise il rapido propagarsi di queste bevande riscaldanti e corroboranti contro i rigidi inverni continentali di tutta Europa.
Joe Sheridan
A questa tradizione si ispirò sicuramente Joe Sheridan, Head Chef presso la base aerea di Foynes, vicino a Limerick, in Irlanda, nel 1944, quando preparò il drink per un gruppo di passeggeri americani sbarcati da un volo della Pan Am in una fredda e umida serata invernale. Entusiasti del sapore sprigionato dalla bevanda appena sorseggiata, chiesero a Sheridan se si trattasse di caffè brasiliano e lo chef rispose con un secco “No,It’s Irish Coffee”.
L’arrivo negli Stati Uniti
Anche conosciuto inizialmente con il nome di Gaelic Coffee, dopo la Seconda Guerra Mondiale fu introdotto negli Stati Uniti da Stanton Delaplane, reporter per il San Francisco Chronicle, che lo fece conoscere al Bar Buena Vista della sua città di proprietà di Jack Koeppler, primo locale americano in cui venne servito a partire dal 1952 in un crescendo di popolarità che porterà dopo solo tre anni il Bar Buena Vista a consumare 36 bottiglie di Irish Whiskey al giorno.
La canonizzazione IBA dell’Irish Coffee
Da allora l’Irish Coffee ha raggiunto un successo mondiale, tanto che a partire dalla seconda codifica del 1986 il drink è apparso in tutte le lista IBA redatte fino ai nostri giorni. Inoltre, gli è stata designata una giornata internazionale per celebrarne la fama: il 25 gennaio.
Death & Co. e Dead Rabbit
L’Irish Coffee è un cocktail un pochino insidioso, soprattutto perché porta con se alcuni retaggi che vengono ancora tramandati troppo spesso. Gli errori più comuni riguardano la scelta del caffè, la varietà della panna e addirittura l’operazione di scaldare Whiskey e caffè con la lancia-vapore della macchina per l’espresso. Riguardo a quest’ultima tendenza, faccio una precisazione.
Il vapore che vedi fuori uscire dal bicchiere, mentre stai scaldando distillato e caffè, sta portando con sé l’alcol etilico presente nel Whiskey e de-alcolando l’Irish Coffee. Inoltre, così facendo, stai servendo al tuo cliente un drink troppo caldo, cosa che metterà il cliente nella condizione di dover aspettare qualche minuto prima di poterlo iniziare a consumare. La giusta tecnica di realizzazione prevede che, una volta scaldato il bicchiere con acqua bollente ed eliminata al raggiungimento della corretta temperatura, si componga direttamente al suo interno il drink miscelando zucchero, whiskey e caffè filtro ben caldo.
Sebbene non sia un cocktail troppo richiesto, oggi l’Irish Coffee sta vivendo una seconda giovinezza negli Stati Uniti grazie alle versioni proposte al Death & Co. e al Dead Rabbit di New York.
Indice
Il caffè per l’Irish Coffee
Per il caffè utilizzate un ottimo caffè filtro bollente, non un espresso o un fake caffè americano all’italiana (espresso + acqua bollente). In questo modo il sapore sarà più piacevole e delicato.
La panna
Non utilizzate panna montata, ma come già spiegato nella preparazione, panna fresca non zuccherata da montare al momento.
Lo zucchero
Potete provare ad utilizzare dello zucchero diverso da quello bianco per gustare diversi profili aromatici, come ad esempio Demerara, muscovado, o direttamente uno sciroppo di zucchero proprio come faccio io.