Army & Navy
Un nome militare per un drink che non sembra possedere un collegamento diretto con le sezioni dell’esercito statunitense. Un connubio di freschezza, botanicità e corpo.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti e filtra in una coppetta ghiacciata. Infine, sprizza il twist di limone.
Info
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Indice
Il giapponese numero 2
L’Army & Navy è un drink dalla struttura semplice ma molto efficace. È Cas Oh, sul suo libro Co-Specs del 2020, a rispolverarlo dal dimenticatoio in cui ingiustamente era stato riposto.
La prima menzione del nome su un ricettario è quella presente sul The Drinks of Yesteryear di Jere Sullivan del 1930, in cui compare miscelato con Rum cubano, succo di lime e granatina, richiamando in modo decisamente palese il Bacardi Cocktail.
La struttura a base di Gin, succo di limone e orzata appare nel 1933 con il nome Japanese n.2 sul libro Here’s How di George A. Lurie.
“To my mind, is horrible”
Curiosamente, sul The Fine Art of Mixing Drinks di David Embury del 1948 l’autore lo liquida con un lapidario “to my mind, is horrible”.
Io, di contro, ritengo che se bilanciato correttamente il drink non si meriti una trattazione così laconica. La secchezza e le note botaniche del Gin vengono esaltate dal connubio di mandorle e limone, una coppia alla base di molti dolci della tradizione mediterranea. Fresco e botanico, corposo ma dissetante, nel realizzarlo ti renderai conto che l’Army & Navy è una proposta imprescindibile nelle stagioni più calde dell’anno.
David Wondrich ne scopre la paternità
David Wondrich ha ritrovato una citazione del drink su un numero del New York Sun del 1934, nella rubrica Along the Wine Trail a cura di G. Selmer Fougner, in cui si attribuisce la paternità dell’Army & Navy al pubblicitario Carroll Van Ark.
Indice
Bitters?
Per aumentare la carica aromatica potreste pensare di aggiunger 1-2 dash di Bitters o di Fernet.
Quale Gin?
Il London Dry gin è la scelta che vi propongo per la versione più standardizzata, ma nessuno vi vieta di sperimentare con un “new era Gin”, capaci di dare sfumature botaniche diverse.