Alabazam
Brandy, liquore all’arance e succo di limone per questo antenato del Sidecar.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti e filtra in una Coppetta Cocktail ghiacciata.
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Indice
Leo Engel
Un drink decisamente antico, l’Alabazam. La prima menzione a stampa è sul libro del suo probabile creatore, American & Other Drinks del 1878 scritto da Leo Engel (1844 – 1893), bartender di origine tedesca naturalizzato statunitense. Arrivato in America nel 1867, come riporta David Wondrich sul suo The Oxford Companion to Spirits & Cocktails del 2021, agli inizi degli anni ’70 gestiva il Ridgewood Shades di Brooklyn, New York. Nel 1874 viene assoldato dalla coppia di imprenditori britannici Felix Spiers e Christopher Pond per prendere in mano l’American Bar del Criterion Hotel, a Piccadilly, Londra.
Per quanto non spetti ad Engel il merito di aver portato la miscelazione statunitense nella capitale del regno di Sua Maestà, si deve alla sua figura e al lavoro svolto presso il Criterion il merito di aver reso popolare il consumo di bevande miscelate all’ombra del Big Ben. Nel 1882 aprì il suo locale, il Leo’s Desiderantum, ma il fallimento dell’impresa due anni dopo e la morte della moglie nel 1888 lo porteranno a trasferirsi in Francia, prima al New York Bar di Parigi e poi a Monte Carlo all’Hotel de Parsi sotto la gestione di Ciro Capozzi, svolgendo il ruolo di manager fino all’anno della sua morte.
Altre apparizioni
L’Alabazam compare successivamente sul The Flowing Bowl del 1892 di William Schmidt, “The Only William” com’era conosciuto dai suoi clienti ed estimatori contemporanei, e nel 1896 sul Fancy Drinks And Popular Beverages, sempre dello stesso autore, ma realizzato senza l’utilizzo di nessun aromatic bitters.
La ricetta è stata riportata nelle edizioni, a partire da quella del 1902, dei Recipes Of American And Other Iced Drinks di Charlie Paulie, in cui viene presentato con accanto al nome la sigla “S.D.”, che sta per Short Drink, e viene realizzato senza succo di limone e con una quantità considerevole di aromatic bitters, ovvero un half a teaspoonful, mezzo barspoon (circa 1,25ml).
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La versione di Engel
Come riportato sul suo American & Other Drinks del 1878, Leo con l’aromatic bitters ci andava giù pesante: la ricetta infatti riporta “One tea-spoonful of Angostura bitters [n.d.t. – 2,5ml]; two tea-spoonful of Orange Curaçoa; one tea-spoonful of sugar; one tea-spoonful of lemon juice; half a wine glass of brandy”.
Variante
Sul libro Spirited di Adrienne Stillman viene riportata una versione in stile punch del drink di Engel, che prevede l’utilizzo di 30 ml di soda a colmare il cocktail e che viene servito in un Collins glass ricolmo di ghiaccio, con una rondella di limone in decorazione.
Granatina
Capita di imbattersi in ricette in cui allo sciroppo di zucchero si sostituisce la granatina, così da conferire al drink un colore differente, più verso il rosa.
Bitters orange
In alcune delle versioni che ho ritrovato, il Bitters è nella versione Orange.