Twinkle
Quando sei Tony Conigliaro, tutto diventa materia di studio, come dimostra la volontà di ricreare in un drink il bouquet gustativo del vino maggiormente consumato in purezza dai clienti del locale in cui lavori.
- Scheda
- Storia
- Note
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera la vodka e il liquore ai fiori del sambuco e filtra in una Coppetta Cocktail ghiacciata. Infine, completa con lo Champagne freddo, miscela delicatamente e sprizza gli olii essenziali di un twist di limone sulla superficie del drink.
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Punto di partenza
Il Twinkle è uno dei primi drink che aprì a Tony Conigliaro la mente su come la sua eclettica creatività poteva esprimersi e portarlo sulle strade che avrebbe percorso in futuro. Creato ben prima del suo 69, Colebrooke Row di Londra, il locale al cui piano superiore installò un laboratorio di chimica per sviluppare quella ricerca di ingredienti, sapori e profumi che ne avrebbe poi delineato la figura professionale nel bartending britannico ed internazionale, il Twinkle prese le mosse da un concetto preciso: nel bar in cui prestava servizio, Tony si era stancato di servire enormi quantità di calici di Pinot Grigio e così decise di studiare l’aromaticità del vino, scoprendo che quello che attirava la clientela verso quel tipo di consumazione erano le note citriche e di sambuco presenti nel bouquet del fermentato di uva.
Ricreare l’alchimia
Si guardò intorno e tra le bottiglie trovò quello che faceva al caso suo: un liquore ai fiori di sambuco che acidificò leggermente con l’aggiunta del succo di limone, per ricreare quel mix di sentori che il Pinot sprigionava nel naso e nella bocca dei clienti. Era la fine degli anni ’90 e la Vodka rappresentava il distillato di punta della miscelazione mondiale, oltre che a permettere una quasi totale neutralità gustativa necessaria a Tony per far risaltare l’impatto aromatico del cordial di sua ideazione. A rendere l’esperimento un successo fu l’aggiunta finale dell’effetto effervescente delle bollicine dello Champagne, che col suo grado zuccherino elevato e il proprio perlage donava alla bevuta un fascino accattivante e irresistibile.
Per quanto sia un drink ideato a fine anni ’90 ed oggi quasi totalmente sconosciuto dai bartender e dalla clientela, considero il Twinkle un drink molto contemporaneo, che nell’avvicendarsi di azzeccati abbinamenti rappresenta una proposta da non esitare a proporre all’ora dell’aperitivo.
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