Sherry Cobbler
Il drink che ha portato la cannuccia all’interno del bicchiere. Una famiglia fra le più antiche della miscelazione statunitense, ancora oggi ricca di fascino e apprezzata dai clienti.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti con ghiaccio tritato e servi con lo stesso nel bicchiere freddo di servizio. Aggungi un po’ di ghiaccio in cima se necessario e infine decora.
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Indice
Il ghiaccio nel bicchiere
Uno dei due drink, insieme al Mint Julep, ad avere riconosciuti natali statunitensi e ad aver portato al grande pubblico una delle più importanti innovazioni della storia della miscelazione: il ghiaccio all’interno del bicchiere di servizio.
Abbiamo notizie dello Sherry Cobbler a partire dagli anni ’30 dell’Ottocento su giornali nazionali e memorie private: la prima menzione risulta datata al 1838 per mano di Jane Ellice, una giovane ragazza inglese che ne riporta la ricetta, seguita dalla descrizione “delicious & easy of composition”, fra le pagine del proprio diario di viaggio nello stato di New York.
L’anno seguente, il New York Star dedica un articolo al drink, privo di qualsivoglia rimando alla sua preparazione, ad indicare come già a partire da quella data lo Sherry Cobbler fosse universalmente conosciuto e riconoscibile agli occhi dei lettori.
Anche ai grandi scrittori del tempo bisogna conferire il giusto onore alla popolarizzazione della bevanda: è il caso di Charles Dickens, che lo cita una prima volta nel 1842 sull’American Notes for General Circulation (un resoconto dei 6 mesi passati negli Stati Uniti nella prima metà di quell’anno) per poi inserirlo in uno dei suoi romanzi più apprezzati e importanti, il Martin Chuzzlewit pubblicato a puntate fra il 1843 e il 1844.
Il primo drink con la cannuccia
La prima testimonianza su ricettari dedicati alla miscelazione è quella del 1862 sul The Bar-Tender’s Guide di Jerry Thomas, in cui viene declinato di diverse varianti, tutte a base di zucchero, ghiaccio, frutta e vino (da quello con lo Sherry, sicuramente il più famoso e il più consumato del periodo, alle versioni con Catawba, Champagne, Claret o Sauterne).
Si trattava di drink dal modesto contenuto alcolico, decorati in maniera sfarzosa con ghiaccio tritato e frutta (agrumi, ananas, frutti di bosco), molto freschi (per la presenza del ghiaccio nel bicchiere di servizio) e in cui compare, per la prima volta nella storia, la cannuccia, necessaria per bere il cocktail senza che il ghiaccio tritato (“shaved” nelle ricette del tempo; il nome stesso di Cobbler deriverebbe dai “cobbles”, ovvero i piccoli pezzi di ghiaccio con cui la bevanda era miscelata e servita) rendesse la bevuta scomoda ed impacciata.
In inglese il termine con cui ci si riferisce alla cannuccia è straw, che possiede anche il doppio significato di “paglia”, poiché le prime cannucce utilizzate non erano altro che i culmi (nome con cui ci si riferisce ai fusti dei cereali) essiccati che rimanevano dopo la trebbiatura.
La fama e l’oblio
Il drink guadagnò una sempre più universale popolarità, sia negli Stati Uniti che nel Vecchio Continente, tanto che le cronache del tempo ci raccontano che nel 1867, all’Esposizione Universale di Parigi, nel padiglione dedicato al Nuovo Mondo, fu installato uno stand al cui interno veniva ospitato un American Bar: per tutta la durata della manifestazione oltre 500 bottiglie di Sherry venivano consumate ogni singolo giorno dai bartender statunitensi, tutte dedicate alla realizzazione dello Sherry Cobbler.
Nel 1888 Harry Johnson, sul suo New And Improved Bartender’s Manual, riporta la ricetta aggiungendovi la frase “this drink is without doubt the most popular beverage in the country, with ladies as well as with gentleman”. Con l’arrivo del secolo successivo il drink passò velocemente in disuso: già nel 1906, come scrive David Wondrich sul suo The Oxford Companion to Spirits & Cocktails del 2021, i consumatori di Chicago non avevano memoria del drink o che quantomeno venisse ordinato dai propri contemporanei.
La struttura dello Sherry Cobbler
Lo Sherry Cobbler è un drink veramente delizioso, fruttato, fresco, ideale nelle calde giornate estive, che appaga sia il gusto che la vista, grazie alle sue decorazioni colorate a base di frutta ed erbe aromatiche, fra cui spicca la menta. Si presta molto bene anche ad un gran numero di personalizzazioni, sia nella versione originale (nella ricetta di Jerry Thomas non viene specificata la tipologia di Sherry da utilizzare, lasciando oggi a noi una grande capacità di scelta) sia nelle proposte del tutto inedite che possiamo creare per la nostra clientela.
Un grande peccato il fatto che oggi non sia né un drink conosciuto, né proposto dai bartender!
La Canonizzazione IBA dello Sherry Cocktail
Ma forse l’incomprensibile anonimato riservato al drink potrebbe definitivamente finire: con la codifica del 2024, IBA ha deciso di inserire lo Sherry Cobbler nella lista dei classici internazionali.
Indice
Quale Sherry per lo Sherry Cobbler?
A seconda del tipo di Sherry che utilizzai, dovrai decidere quanto sciroppo di zucchero usare, o se ometterlo. Io utilizzo un blend tra uno Sherry secco ed uno più dolce, come una varietà Pedro Ximenez.
Antiche ricette
Nelle vecchi ricettari, alcune fette di frutta, soprattutto limone e arance, venivano shakerate con il ghiaccio tritato, lo Sherry e lo zucchero.