Montego Bay
Trader Vic da un tocco francofono al Daiquiri n.2 di Constante.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti e filtra in una Coppetta Cocktail ghiacciata. Infine, decora con una rondella di lime.
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Indice
Vic da Constante
Trader Vic doveva conoscere di sicuro molto bene il Daiquiri de La Floridita di Constante Ribalaigua: sappiamo che proprio alla “Cuna del Daiquiri” Victor Bergeron (il vero nome dell’ideatore del Mai Tai) si recò più di una volta nel corso degli anni per imparare da Ribalaigua in persona i segreti dei suoi drink. E visto il successo delle sue bevande miscelate e dei suoi locali, capaci di contendere la popolarità al vero ideatore della miscelazione finto-tropicale, ovvero Donn Beach, sembra che da ogni viaggio sia tornato con la corretta quantità di informazioni necessarie al raggiungimento del suo scopo.
Le origini
Il Montego Bay compare sul Trader Vic’s Bartender’s Guide del 1972. Curiosamente il drink, che prende il nome dalla omonima città giamaicana, dell’isola caraibica ha proprio solo il nome. Il rum stesso che viene utilizzato per la realizzazione di questo drink non ha nulla a che vedere con la patria di Usain Bolt: si tratta invece di un rhum agricolo bianco. Nella ricetta originale riportata fra le pagine del libro di Trader si fa espresso riferimento al Rhum Negrita, un distillato imbottigliato a partire dalla seconda metà dell’Ottocento dalla francese Bardinet Company of France. Oggi il Rhum Negrita è un blend di rum prodotti a partire dal succo di canna e provenienti da Réunion, Guadalupa e Martinica.
La struttura
La struttura del Montego Bay ricorda quella di una grande creazione di Constante, ovvero il suo Daiquiri n.2, miscelato rispetto al Daiquiri classico con l’aggiunta del Triple Sec (presente nel Montego Bay cocktail) e della spremuta di arancia (quest’altra, invece, esclusa dalla ricetta di Trader Vic). Al suo posto entra all’interno del Montego Bay un dash di aromatic bitters, il che lo spinge nello “spettro di reinterpretazione” di un altro grande classico internazionale: il Pegu Club. Le note erbacee e floreali del rhum acquistano vigore e si allungano appoggiandosi al corpo dolce e agrumato del Triple Sec, a cui fa da contraltare la secca aromaticità del bitters, mentre il succo di lime riporta tutte le componenti all’interno di un equilibrio delizioso.
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Due strade
Se desideri realizzare una versione più universalmente apprezzabile dalla clientela del Montego Bay, ti consiglio l’utilizzo di un rhum agricole bianco che si attesti intorno ai 40° alcolici. Se al contrario i clienti dovessero dimostrarsi inclini alla sperimentazione, puoi tranquillamente provare a miscelare un rum in stile francese più tipico delle Isole d’Oltremare, con gradazioni che raggiungono i 50 – 55°.