Luigi Cocktail
Un drink per conoscere la figura di Luigi Naintré, fondatore dell’Embassy Club di Londra e punto di riferimento del settore dell’ospitalità inglese per oltre trent’anni. Entra in scena la spremuta di mandarino.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Shakera tutti gli ingredienti e filtra in una Coppetta Cocktail ghiacciata. Infine, sprizza gli olii essenziali di un twist di limone sulla superficie del drink.
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Indice
Ospitalità italiana
Il Luigi Cocktail è frutto della mente e delle mani di Luigi Naintré, emigrato italiano arrivato a Londra nel 1895, che dopo una lunga carriera come maggiordomo e come collaboratore di alcuni dei più suntuosi ed eleganti locali del suo tempo come il Romano’s, il Ciro’s e il Critrion, decise di aprire l’Embassy Club su Bond Street, Londra, nel 1920. Rinomato per i propri modi, la propria gentilezza, il suo charme e la sua grande ospitalità, fece dell’Embassy Club un luogo di ritrovo nella capitale inglese per teste coronate (i Re di Spagna, di Portogallo e il Principe di Galles), statisti, pittori e cantanti di fama internazionale fra il 1920 e il 1930, anno della sua morte, quando il suo malandato cuore cedette nel sedile posteriore di un taxi che lo stava riportando a casa dopo una notte di lavoro.
Le prime testimonianze
La prima menzione del Luigi Cocktail su un ricettario è quella del 1922 su Cocktail – How to Mix Them di Robert Vermeire, in cui l’autore traccia una bellissima descrizione di Naintré, delle sue qualità e della fama che circondava la sua figura. Lo stesso Vermeire ci racconta che il Luigi Cocktail era uno dei drink più popolari di Londra ai tempi della pubblicazione del proprio libro.
La struttura
Sicuramente un classico che va riscoperto e riproposto, e da cui poter prendere spunto, con la struttura alcolica retta da London Dry gin e Vermouth dry, che fondono insieme secchezza ed espressività aromatica, implementate da pochi ml di liquore alle arance, che donano la delicata dolcezza delle scorze di agrume alla miscela. L’equilibrio gustativo viene poi ribilanciato dalla dolce acidità dello sciroppo di granatina e dall’utilizzo della spremuta di mandarino, una scelta decisamente “sui generis” per conferire la parte acida al drink, ma che risulta vincente nell’accostamento con gli altri ingredienti del cocktail, soprattutto con le note erbacee e ossidate del vermouth secco.
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Home made di livello
Procurati uno sciroppo di granatina di qualità, o realizzalo home-made secondo la ricetta che trovi qui. Il Luigi Cocktail ha sentori molto delicati e sarebbe veramente un peccato andare a coprirli con un prodotto industriale molto dolce e senza nemmeno l’ombra dell’apporto aromatico del melagrana.