
Karyoku
Acqua tonica e tè verde al gelsomino per un analcolico fresco, leggero ma dal grande carattere.
- Scheda
- Storia
- Note
Ricetta
Sapore
Gusto
Sensazione
Aroma
Consistenza
Numeri
Calorie
Ten. alcolico
Preparazione
Versa tutti gli ingredienti in un Collins glass freddo colmo di ghiaccio e miscela delicatamente. Infine, sprizza gli olii essenziali di un twist di limone sulla superficie del drink e decora con un ciuffo di menta.
Info
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Indice
Nuovi mercati
Per molto tempo confinati a un ruolo secondario, spesso percepiti come banali alternative per chi non beve alcol, i drink analcolici stanno finalmente vivendo la loro meritata rivoluzione. L’era del semplice succo di frutta o della bibita zuccherata come unica opzione è definitivamente tramontata, lasciando spazio a un universo vibrante di sapori, complessità e creatività. Oggi, il mondo del beverage analcolico è un laboratorio di innovazione, dove bartender e produttori esplorano nuove botaniche, tecniche di preparazione raffinate e abbinamenti audaci, dimostrando che l’assenza di alcol non significa affatto rinunciare al piacere di un’esperienza di gusto sofisticata e appagante. Ti presento Karyoku, un Long Drink no alcol che ho creato a partire dalla Tonica Classica Bio di Galvanina.
Il protagonista principale
La Tonica Classica Bio Galvanina è un’acqua tonica che unisce la tradizione di questa bevanda iconica con un forte impegno verso la qualità biologica e la purezza degli ingredienti. Prodotta dall’azienda romagnola Galvanina, rinomata per le sue bevande naturali e biologiche, questa tonica si distingue per la sua semplicità e l’armonia del suo profilo gustativo.
Il tratto distintivo della Tonica Classica Bio Galvanina è la sua certificazione biologica, che garantisce l’utilizzo esclusivo di materie prime provenienti da agricoltura biologica. Questo significa che tutti gli ingredienti, dallo zucchero agli aromi, sono coltivati senza l’impiego di pesticidi, erbicidi, fertilizzanti chimici o OGM. Secondo le parole dell’azienda, la scelta del biologico non è solo un plus etico, ma si traduce anche in un gusto più pulito e autentico. A caratterizzare il suo sapore sono soprattutto l’estratto naturale di corteccia di china (Chinchona, da cui si ricava il chinino che conferisce alla tonica il tipico sapore amarognolo), aromi naturali di agrumi e zucchero di canna da agricoltura biologica.
La spalla
Ho deciso di affiancare alla Tonica Classica Bio di Galvanina un elemento dai sentori delicati, per non coprire eccessivamente le note piacevolmente amare del soft drink. La mia scelta è ricaduta sul tè verde al gelsomino (nelle note ti spiego come sceglierne uno di ottima qualità e come prepararlo a dovere per non fargli rilasciare una sensazione eccessivamente tanica). L’aroma floreale dei fiori di gelsomino si integra molto bene alle percezioni agrumate della soda, fondendo nella bevuta freschezza e complessità. Dato che l’aggiunta del tè diluiva un po’ troppo il corpo dell’acqua tonica sono arrivato alla decisione di includere nella ricetta una piccola quantità di sciroppo di zucchero per rinvigorire la struttura del drink.
Il nome
Karyoku deriva dall’unione delle parole Ka (“fiore”, ad indicare i fiori di gelsomino che aromatizzano le foglie del tè) e Ryoku (“verde”). Oltre che rivelarsi elegante e ricco di fascino esotico, il nome suggerisce un drink floreale e rinfrescante, come i due ingredienti che caratterizzano il drink.
Indice
Il tè verde al gelsomino
Primo importante consiglio: nella scelta del tè, non farti influenzare dalla quantità di fiorellini che vedi nella miscela di tè e gelsomino. I tè profumati, così è chiamata la categoria commerciale a cui appartiene il tè verde al gelsomino, sono realizzati lasciando per un determinato periodo di tempo le foglie del tè con i fiori appena raccolti. La profumazione avviene perché le foglie del tè si comportano come autentiche spugne nei confronti di tutti gli odori con cui vengono in contatto: motivo per cui è sempre meglio tenerle in un luogo separato da importanti fonti di odori.
Quando le foglie hanno assorbito le note aromatiche dei fiori, non ha molto senso lasciarli ancora a contatto con essi, perché dopo pochi giorni gli olii essenziali, essendo molto volatili, non contribuiscono più alla loro profumazione. Anzi, per essere precisi, qualora un commerciante si stia “vantando” della grande quantità di fiori presenti nella miscela, sappi che non sta avendo un comportamento onesto: i piccoli fiori, infatti, contribuiscono solo ad aumentare il peso della miscela, senza intervenire effettivamente all’aromaticità dell’infusione.
Un po’ di attenzione
Secondo consiglio: segui attentamente le direttive che trovi sulla confezione riguardo a gradi dell’acqua e tempo di infusione per la preparazione del tè. Una temperatura troppo elevata o un’estrazione troppo lunga possono compromettere la buona riuscita del tè. Il mio consiglio è di non superare gli 80°C e i 3 minuti di infusione, ma prova pure a sperimentare se vuoi sentire come il sapore del tè può evolvere.
L’acqua è importante
Ultimo consiglio: scegli attentamente l’acqua con cui realizzi il tè. Dato che l’acqua rappresenta il 99% del prodotto finito, è molto importante utilizzare un’acqua dal basso residuo fisso (non oltre i 50mg/L) e con la giusta quantità di oligoelementi.